La Kinesiologia Cyberkinetica è un potente strumento olistico per ottenere in modo non invasivo importanti risultati e ritrovare, attraverso il riequilibrio psico-fisico, una meravigliosa sensazione di Benessere integrale.
La Kinesiologia è una metodica diagnostico terapeutica scoperta negli anni 60 dal dr. Georg Goodheart, noto osteopata americano. Essa si basa su solidi principi di Neurofisiologia e accoglie le conoscenze della Medicina Tradizionale Cinese. Il successo che negli anni ha coronato la Kinesiologia deriva dalla sua capacità di indagare sullo stato di benessere di una persona attraverso la valutazione del tono della muscolatura scheletrica.
Ogni condizione di stress indotta nell’organismo determina una inconscia modificazione dell’apparato strutturale, posturale, dell’assetto metabolico endocrino, delle difese immunitarie, dell’aspetto psico-emozionale. Il denominatore comune di tutti questi aspetti è una misurabile variazione del tono della muscolatura scheletrica.
Attraverso il Test Muscolare Kinesiologico si è in grado di dialogare con l’Intelligenza Innata della persona e quindi di valutare, individuare ed equilibrare, attraverso la variazione inconscia e meccanica del tono muscolare, le cause più importanti di stress psico-fisico in atto.
Su quali ambiti lavora la Kinesiologia? Tantissimi:
Ciclista e Massaggio imparano ad andare correttamente in bicicletta.
Diviene sempre più corretto e salutare per tutti i ciclisti assumere l’abitudine di ricevere un massaggio pre e/o post pedalata, non solo nel corso delle competizioni agonistiche, ma anche nel caso di pedalate amatoriali tipiche del fine settimana o tra amici.
Salire su una bicicletta e pedalare sembra sia la cosa più naturale e facile che esista, quando già da bambini abbiamo iniziato a divertirci con le due ruote. Se poi la passione prende il sopravvento, non si calcolano più le ore passate su quella sella.
Ma cosa serve il massaggio? Ti potresti domandare. È la solita pubblicità! Le mie gambe vanno lo stesso! Più pretendo da loro più poi mi danno soddisfazione.
Questo comune ragionamento risulta immediatamente esaltante nel constatare l’onnipotenza delle proprie capacità e il valore delle performance ottenute, ma alla lunga rivela una triste visione miope: solo in seguito ci si rende conto, purtroppo, dei danni fatti inconsciamente alla propria struttura fisica.
Fissare l’attenzione non solo sui km percorsi, sui record dei tempi di percorrenza, bensì su altri numeri diventa importante perché ci educa a coniugare la propria performance con la cura ed il mantenimento in salute di quella macchina perfetta che muove i pedali.
Cresce la cultura di abbinare alla “montagna” il “massaggio”.
Non sto parlando del classico massaggio “Relax” che riceviamo nelle meravigliose SPA, ma anche del massaggio “Sportivo” che possiamo ricevere anche da un bravo e competente massaggiatore del nostro paese, spendendo anche meno di portafoglio.
Sempre più persone stanno prendendo coscienza dell’importanza di ricevere un massaggio benefico come risposta equilibrata allo sforzo sostenuto per una escursione o attività sportiva in alta quota.
L’estate ci invita a stare all’aria aperta. Se molti decidono di andare al mare, altri sono attratti dalla montagna, per dedicare alcune ore o la vacanza al contatto con la natura, per ascoltare il silenzio delle vette, per respirare l’aria cristallina e fresca, per contemplare i paesaggi mozzafiato tra rocce, ruscelli e prati fioriti.
Sebbene alcuni scelgano il relax totale, facendo delle brevi e non impegnative escursioni, molte persone, al contrario, preferiscono un approccio sportivo con la montagna. C’è chi lo fa da “escursionista”, equipaggiato con scarponi da trekking, zaino con tutto il necessario per raggiungere la meta prefissata e cartina alla mano. Chi si reputa un “alpinista” puntando a vette più impegnative. Chi, ancora, si è appassionato della “arrampicata sportiva” e chi della “pedalata” su sentiero in MTB o sui tornanti dei passi di montagna, chi ricerca l’adrenalina di sport ancora più estremi.
La montagna conserva ancora una natura incontaminata da scoprire ed energicamente è in grado di stimolare nel sentire collettivo passione, senso libertà e di avventura, adrenalina, contemplazione, condivisione di conquiste e fatica, rispetto della natura e del proprio corpo, benessere.
La montagna, certamente, dona molte emozioni, ma ci chiede qualcosa in cambio. Sicuramente un significativo sforzo fisico, muscolare e aerobico e la capacità di saper adottare diverse modalità di movimenti a seconda del terreno e della pendenza, come saltare, camminare, rullare, puntare, balzare, rimbalzare, portare pesi sulle spalle, sollevare il peso del proprio corpo con mani e piedi e imparare tecniche di movimento a noi non sempre quotidiane.
Non si può passare improvvisamente dalla sedia dell’ufficio ad una escursione di un giorno da 1000 metri di dislivello. Un minimo di allenamento e di preparazione fisica è consigliata.
La vita sociale e professionale, tuttavia, così frenetica e incastonata tra impegni, doveri e diletto, ci costringe a prendere al balzo l’invito di un amico per una avventura che poi non si ripresenterà o a non rinunciare alla proposta allettante di condividere una vetta con uno dei tanti “gruppi di WhatsApp” appassionati di gite in montagna.
Partiamo in gruppo, pronti per una nuova avventura, sicuri di ritornare a casa felici mentre dentro di noi accettiamo l’idea di sopportare nei giorni seguenti i muscoli doloranti avendo loro richiesto prestazioni atletiche sia in salita che in discesa e per diverse ore.
Perché, invece, non aiutare il nostro corpo a affrontare la fatica fisica e muscolare con un “massaggio sportivo” adeguato alle esigenze di chi pratica la montagna?
Si consiglia di ricevere il massaggio nelle 24/48 prima come preparazione o nelle 24/48 ore successive come una “sana abitudine” per scaricare lo stress fisico accumulato.
A tutti noi è capitato di sentire, dopo una escursione, i muscolimantenere uno stato doloroso sopportabile ma continuo per qualche giorno. Gli strapazzi non fanno mai bene al corpo! Che messaggio mi sta lanciando il mio corpo?
I Trigger Points (TP) sono dei piccoli punti circoscritti e ben definiti e sono caratterizzati dalla loro alta iperirritabilità. Essi si formano tra le fibre muscolari sulla banda muscolare contratta.
Possiamo giustamente tradurre il termine Trigger Points con “Punti Grilletto” perché, quando sono attivi, è sufficiente una loro leggera stimolazione perché “sparino” una chiara ed intensa sensazione di dolore, questa sensazione si propaga, per un meccanismo riflesso costante da persona a persona, su altre zone specifiche del corpo, dove possiamo percepire sensazioni di torpore, irrigidimento, calore. Queste aree di riflesso del Trigger Point vengono chiamate “aree bersaglio” (Target Areas) e possono trovarsi ben lontane dalla zona circoscritta al Trigger Point e non corrispondono alle mappa dermatomeriche.
Per esempio: alcune forme di lombalgia sono provocate dalla presenza di Trigger Point nei muscoli addominali, e alcuni tipi di mal di testa sono provocati dalla presenza di Trigger Point nella muscolatura del collo. Una persona prova uno stato doloroso in una area specifica del corpo, ma la sua origine proviene da un altra area identificabile solo da un esperto in TP.
La cellulite va attaccata proprio dove sorge: nel tessuto connettivo.
Il massaggio connettivale si differenzia dagli altri massaggi perché va ad agire sul tessuto connettivo sottocutaneo. Questo tessuto ha il compito di collegare, sostenere, apportare ossigeno e tutte le sostanze nutritive ai vari organi del corpo, comprese le ossa, le cartilagini e i legamenti, i tendini, i nervi e i vasi sanguigni.
Questo trattamento è particolarmente indicato per tutti coloro che soffrono di cellulite.
Si tratta di una tecnica specifica e molto efficace contro gli inestetismi causati dalla cellulitela quale va a modificare proprio lo stato del tessuto connettivo.
La cellulite è riconosciuta dai più come un inestetismo della pelle. È riconoscibile dal classico aspetto bucherellato a buccia di arancia che osserviamo sulla pelle quando la pizzichiamo tra pollice ed indice.
La cellulite è il risultato di un progressivo aumento di volume delle cellule adipose, le quali gonfiandosi poi si induriscono fino a dare origine a dei noduli fastidiosi e inestetici presenti proprio nel tessuto connettivale.
La differenza in un massaggio risiede nella intensità dell’azione?
Molti clienti che incontro pensano che un massaggio, per essere efficace, debba esercitare maggiore pressione sui tessuti e debba essere svolto con più energia e velocità. Per questo motivo molti clienti preferiscono un trattamento più energico rispetto ad uno più delicato.
La convinzione generalizzata, secondo la quale solo con le maniere forti si possano raggiungere risultati, non corrisponde al vero.
Spesso si può ottenere un effetto contrario. Le cellule, infatti, quando vengono sollecitate oltre misura, tendono a congelarsi, come se improvvisamente chiudessero la porta ad ogni sollecitazione e diventassero insensibili ad ogni stimolazione.
Accade come con le persone, alle volte si ottiene di più con la delicatezza accompagnata da decisione solo quando serve, che con le maniere forti.
Cosa fa la differenza in un massaggio? La differenza la fa sempre l’operatore, soprattutto colui che ha ben chiaro quello che sta facendo sia a livello mentale che spirituale mentre esegue un trattamento.Leggi tutto “Che cosa fa la differenza in un massaggio olistico?”
Otto persone su dieci soffrono di lombalgia. Si tratta di un dolore situato nella parte bassa della schiena, precisamente nel tratto lombare della colonna vertebrale.
La lombalgia viene causata spesso da un accumulo di stress meccanico e da tensione. Questo stress deriva spesso daabitudini di vita scorrette, da posture sbagliate, dal permanere per un significativo lasco di tempo in una particolare posizione, da una vita troppo sedentaria.
Il dolore, a volte acuto, è un sintomo, un messaggio che i nervi lanciano al cervello, non una patologia e provoca una limitazione funzionale del movimento.
Spesso ci si preoccupa per la manifestazione di dolore fino a livelli acuti, per fortuna ordinariamente il problema si risolve in brevissimo tempo, per altre persone, al contrario, il problema permane per lungo tempo limitando, circa una persona su 5, le attività quotidiane.
Quando accusiamo una lombalgia ci rivolgiamo subito ad un medico di medicina generale e subito chiediamo una pastiglia come rimedio contro quel fastidioso dolore.
Le linee guida americano sul trattamento della lombalgia acuta e cronica cambiano la prospettiva a cui siamo stati per educazione abituati.
Ogni massaggio permette di fare un viaggio, attraverso il corpo, nella storia di una persona. Questo viaggiare della mani dagli arti inferiori agli arti superiori passando per l’addome e la schiena fino ad arrivare alle testa arreca salute e benefici in ogni parte del corpo. I benefici accadono non solo in superficie, a livello epidermico, ma anche in profondità in tutti i sistemi dell’organismo fino a penetrare le profondità spirituali della psiche e delle emozioni.
Ma quale storia racconta il corpo umano?
Forse non tutti lo sanno, le esperienze psico-emotive hanno la forza di trasformare la fisionomia del corpo umano rendendo visibile il racconto velato della propria storia personale, originale ed unica.
Il corpo assume, infatti, le caratteristiche e le forme esterne proprie delle emozioni e delle ferite che hanno segnato profondamente passaggi importanti della vita, in tal modo il corpo si trasforma manifestando le sue carenze, ferite e sofferenze che segnano la sua evoluzione. Alcune di queste forme rappresentano proprio degli archetipie immagini primordiali presenti nell’inconscio collettivo, delle quali molto ha parlato lo psicologo Carl Gustav Jung. Per soddisfare la vostra curiosità vi consiglio la lettura del libro “Le cinque ferite” di L. Bourbeau nel quale, in modo evidente e piacevole, vengono raffigurate le fisionomie maschili e femminili delle persone che portano su di sé il segno visibile di una delle ferite di rifiuto, abbandono, ingiustizia, umiliazione e tradimento.
Il corpo parla attraverso i piedi.
Il racconto della storia di una persona, e ben lo sa chi pratica riflessologia plantare, viene tradotto nel linguaggio della fisionomia e delle caratteristiche tipiche del piede. I piedi non vanno subito toccati, ma osservati proprio per non contaminare quel racconto meraviglioso che contengono. Basta porre l’attenzione sul colorito, sul tono muscolare, sulla forma, sulla lunghezza delle dita, sui rossori localizzati, sulla posizione dei calli e molti altri elementi per scorgere il racconto di ricordi passati e attuali.
Durante la gravidanza il massaggio prenatale dona benessere a mamma e bambino.
Alcune donne temono il massaggio durante la gravidanza. Il massaggio prenatale, al contrario, praticato da professionisti, viene sempre più consigliato da ginecologi ed ostetriche ed è specificatamente studiato per le donne in dolce attesa .
Invito tutte le mamme in attesa ad lasciar trascorrere i primi tre mesi di gravidanza prima di farsi massaggiare, per prudenza, anche se si può effettuare un massaggio dal primo al terzo mese di gravidanza, ma in questo caso solo avendo chiesto il parere scritto del proprio medico di fiducia.
Donarsi una coccola, una attenzione, un momento di relax durante il periodo della gravidanza è un dovuto gesto di amore non solo verso se stessi, ma anche verso il nascituro. Anche quando tutte le attenzioni sono per il bambino in arrivo una gentile attenzione e cura nei confronti della mamma si trasforma in un salutare e benefico aiuto psico-fisico nel portare a termine felicemente la propria attesa.
Il massaggio prenatale aiuta a ridurre l’ansia e lo stress durante la gravidanza perché provoca una diminuzione della produzione di noradrenalina e di cortisolo (ormoni produttori dello stress), tonifica i muscoli della colonna vertebrale riducendo il mal di schiena e dona sollievo dalla fastidiosa pesantezza delle gambe.
Quale tecnica di massaggio è più indicata?
Il massaggio prenatale con azione linfodrenante è la tecnica più appropriata durante la gravidanza.
Il Massaggio Thailandese ha origini millenarie ed è stato tramandato a noi fino ad oggi. Chi riceve questo massaggio intraprende un intenso e benefico viaggio dove passato e presente di fondono nel punto di congiunzione tra il proprio corpo e la propria coscienza. L’energia sottile che scorre sulla propria pelle, sui propri muscoli e articolazioni viene lavorata ad arte e liberata, nel suo fluire, dalla sapienza di manovre e tecniche tramandate da culture antiche e dall’attuale azione del massaggiatore.
Il Massaggio Thailandese non è solo una applicazione meccanica di tecniche, bensì trasmette profondo benessere e rilassamento proprio perché ogni gesto ha una origine spirituale intessuta di esperienza. Ogni precisa manovra ha il potere di risvegliare l’intelligenza di autoguarigione del corpo e dello spirito. Tutti i massaggi sfruttano il movimento per comunicare con il nostro Profondo, non dimentichiamo mai che muscoli, articolazioni sono “movimento” armonico, sincronizzato, cooperativo ed equilibrio costante tra muscoli agonisti e antagonisti e sinergici sotto il costante controllo della nostra mente conscia ed inconscia, tutto è misura e bellezza.
Secondo una leggenda il padre fondatore del Massaggio Thailandese fu Jivaka Kumar Bhacca (Shivago Komarpaj), amico di Gautama Buddha e medico personale dell’ordine di primi monaci buddisti dell’India del Nord e del re Bimbisara. Grazie agli scambi culturali e commerciali tra India e Cina, il Massaggio Thailandese ha integrato nell’arte delle sue tecniche la sapienza della cultura Ayurvedica, della Medicina Tradizionale Cinese e della Agopuntura.
Il Massaggio Thailandese contiene, infatti, una grande ricchezza di tecniche come digitopressione / riflessologia, pressioni palmari lente e ritmiche, esercizi di stiramento e allungamento dei muscoli (Stretching/Yoga passivo). Queste non sono solo tecniche, ma gesti amorevoli infusi di sapienza spirituale orientale. Tecnica e spiritualità non sono mai separati nel Massaggio Thailandese, il suo fine: riattivare l’armonia e l’equilibrio dell’Energia Vitale nel corpo, nella mente e nello spirito. Spesso amo accompagnare il ritmo del massaggio con la musica ed il canto dei mantra.
Il Massaggio Thailandese percorre tutti i Meridiani o canali energetici (“Prana Nadi”) del corpo, chiamati “sen“. Sebbene si pensa esistano 72.000 “sen“, nel Massaggio Thailandese ne vengono utilizzati solo 10 e sono del tutto sufficienti a trattare esaustivamente tutto il corpo.
I benefici del Massaggio Thailandese
Il Massaggio Thailandese attiva la circolazione sanguigna e linfatica, rafforza le difese immunitarie, scioglie le articolazioni, tonifica il muscoli ed è benefico contro i dolori muscolari e articolari, migliora la postura, libera la mente e ottimizza le funzionalità del sistema nervoso, è efficace contro la cervicale e l’insonnia, toglie i blocchi energetici, facendo fluire la vita nei percorsi del corpo umano come un “vento benefico e ristoratore” (“la porta dei venti”).
Non è proprio della nostra cultura occidentale immaginare il corpo umano percorso da canali energetici, eppure lavorare sui “sen” provoca risultati impensabili anche per la medicina convenzionale.
Il Massaggio Thailandese percorre questi canali per togliere i blocchi di energia causati da stress fisico, mentale ed emotivo accumulati nel corso della vita e non corrispondenti alle reali esigenze del nostro Sé interiore. Quando un blocco impedisce lo scorrere fluido del “Prana“, tale condizione preannuncia il sorgere di una possibile malattia. In tal senso, il Massaggio Thailandese diviene anche una forma di prevenzione contro le malattie. C’è una profonda interconnessione tra stress psichico e tensioni muscolari perché inter-comunicano attivamente e sinergicamente all’interno dell’unica rete neurale del nostro corpo. Bastano frustrazioni, delusioni, violenze e aggressioni subite, incomprensioni, compromessi mal accettati, litigi,relazioni difficili e complesse, sottomissione, sentimenti come rabbia, sfiducia, senso di miseria, mancanza di stima, insicurezza sul futuro, dolore interiore, senso di mancanza e abbandono, tristezza, tutte cose che cozzano contro quello che vogliamo essere e contro la qualità di vita che desideriamo per noi e per gli altri. Tutte queste cose, se durano nel tempo, bloccano la nostra energia, generano programmi mentali che hanno il potere di deviarci dal nostro progetto di vita ed infine producono malattia.
Il nostro corpo non mente e ci parla attraverso le sue tensioni, i suoi malesseri, i suoi dolori, le espressioni di malattie psicosomatiche. Nei suoi modi ci avverte della perdita di vitalità ed energia. Le funzioni degli apparati del nostro organismo “vivente”, quando c’è un equilibrio energetico infranto, diventano o “ipo” per il fluire di poca energia o “iper” per il fluire di troppa energia, sono in sofferenza.
Ritrovare il benessere significa riportare corpo, mente e anima alla loro reciproca relazione di sincronicità, armonia ed equilibrio.
Massaggio Thailandese e Intenzione.
Nel Massaggio Thailandese troviamo un ulteriore elemento importante richiesto sia a colui che effettua il massaggio, ma anche a colui che lo riceve: l’ intenzione.
Si tratta di un atteggiamento interiore (in Pali chiamato: “Metta”), un sentimento intriso di “amore incondizionato” verso di sé e gli altri.
Un suggerimento:
“Ogni volta che vi fate massaggiare, formulate dentro di voi una precisa “intenzione” e mantenetela desta e certa nel cuore, come una fede cieca”.
Usate e liberate la vostra immaginazione interiore, per focalizzare la vostra intenzione, una idea positiva e chiara, purificata da ogni traccia di negatività. Attraverso tale intenzione evocate ai vostri occhi interiori il meglio di quello che volete essere con tutto voi stessi, senza lasciarvi condizionare dalla mente razionale che limita o boicotta la vostra intenzione come assurda o irrealizzabile.
Per esempio: se avete mal di schiena, immaginatevi come sareste senza quel mal di schiena e cosa fareste di utile per voi mentre ora ve lo sta impedendo, immaginatelo “come se” ora già foste liberati da quel mal di schiena.
Come viene effettuato il Massaggio Thailandese
Diversamente dagli altri massaggi occidentali il Massaggio Thailandese può essere ricevuto da vestiti, (una tuta di cotone, maglietta e calzini leggeri), non si fa uso di olio.
Non ci si distende su un lettino da massaggio, ma bensì su un tappetino chiamato “Futon” o “Tatami”, questo per permettere il contatto con la “Terra” ed il massimo radicamento con le energie.
L’operatore professionista si sposterà su tutti i lati del materassino scegliendo e applicando le tecniche più utili per il benessere della persona.
Tale massaggio infatti è ricchissimo di tecniche, praticarle tutte richiederebbe svariate ore e ciò sarebbe impossibile, una scelta oculata fatta dall’operatore è la via migliore per ottenere il massimo del risultato.
La durata del massaggio può variare dall’ora e mezza fino alle due ore.
Il Massaggio Thailandese è un massaggio vigoroso e dinamico, il corpo viene dolcemente e progressivamente allungato, stirato e manipolato in modo gentile e coordinato con mani, pollici, gomiti, avambracci, ginocchia, piedi. Esso, pertanto, chiede una serena e rilassata interrelazione tra massaggiatore e massaggiato, anche nel ritmo del respiro.
Avvisare sempre l’operatore se si hanno disturbi cardiaci, ipertensione arteriosa, vene varicose, problemi intestinali, disturbi gastrici, malattie cutanee, esperienza tumorale, osteoporosi, se si è in stato di gravidanza, se si fa uso di alcool e droghe. Non nascondete mai nulla, confidatevi con l’operatore come da un medico perché è chiamato a prendersi cura di voi.