Il massaggio raccontato dalle mani

Che cosa hanno di speciale le mani?

Le mani possono eseguire alla perfezione una tecnica imparata, per esempio premere un pulsante, girare una manovella, indicare un punto, scrivere una frase con una penna, ma quando hanno a che fare con un corpo, tutto cambia.

Quando massaggio, se usassi le mie mani solo per eseguire alla perfezione una tecnica imparata, l’azione delle mie mani non si differenzierebbe di molto da un braccio meccanico di un robot comandato da una intelligenza artificiale, né da molti altri massaggiatori che eseguono lo stesso massaggio ogni giorno meccanicamente. Un massaggiatore professionista, che conosce una grande varietà di tecniche e stili di massaggio,  ripetere massaggi senza adeguarli alla persona che li riceve diventa pressoché impossibile. Le mani non possono più rimanere ancorate, con fredda e lucida determinazione, all’esecuzione di un protocollo di massaggio pre-redatto. Perché? Le mani sanno fare molto di più: permettono il “con-tatto”, instaurano immediatamente un dialogo con chi riceve il massaggio e dalla interazione tra massaggiatore e massaggiato sono in grado di suscitare vibrazioni emotive, trasmettere sensibilità, rispetto profondo, cuore, sanno muoversi con originalità, creatività, sapienza, intuizione e donare benessere ed equilibrio non solo al corpo fisico e alla mente, ma raggiungere anche l’anima. 

Quando le mani sanno muoversi con personalità, saggezza e tatto in perfetta simbiosi con quello che sentono sotto la pelle, ogni massaggio diventa immediatamente unico, speciale, irripetibile perché le mani possono interagire con le reali esigenze di benessere di chi riceve il massaggio e possono comunicare realmente il tutto della persona stesa sul lettino.

Ecco che un massaggio si “personalizza”, si “umanizza” e il massaggiatore si distingue dalla massa perché è in grado di raggiungere efficaci livelli di comunicazione corporea, conscia ed insconcia, non solo, trasforma ogni movimento in un gesto di arte, che nulla ha a che vedere con shows mediatici per incantare la gente, perché l’arte di un movimento è intrisa di umiltà, vuoto di sé, essenzialità, armonia, perfezione ed efficienza nel risultato.

LA GRANDE DIFFERENZA che rende unico, originale il mio lavoro e quello di ogni massaggiatore che vuole distinguersi dalla massa, sono proprio loro, le mani, quando giungono a comunicare spontaneamente studi, esperienza, ricerca, evoluzione spirituale personale, ascolto rispettoso ed umiltà. Esse fanno la differenza anche se eseguono lo stesso identico fra molti e simili movimenti di una  qualsiasi specifica tecnica di massaggio.

Perché proprio le mani?

Le mani possiedono una capacità innata: sanno trasformarsi in un prolungamento della “essenza intelligente” che muove ogni azione del massaggiatore (per “essenza intelligente” intendo quello scrigno dinamico presente nella mente umana dove sono custodite e sempre pronte ad attivarsi con intuizione, creatività e sapienza tutte le conoscenze consce ed inconsce, le esperienze memorizzate e la maturità emozionale del massaggiatore). Le mani non si accontentano di possedere conoscenze, ogni giorno desiderano migliorare, allenarsi, arricchirsi di contenuti di qualità e nuove esperienze. Un vero massaggiatore non è mai “top”, e top significa avere l’umiltà di chi sa di non sapere.

Ogni singola mano attinge direttamente a questo scrigno di esperienza e formazione, frutto di impegno e costanza, e instaura un dialogo profondo con chi riceve il massaggio. Contemporaneamente, interagisce, in tempo attuale, con chi sta effettuando quel massaggio guidandolo in una esperienza sempre nuova. Non esiste un massaggio uguale ad un altro, semplicemente perché chi massaggio non è mai la stessa persona del precedente appuntamento, è un “universo dinamico” in continua trasformazione, non c’è mai ripetizione, abitudine, noia.

VI siete domandati perché abbiamo due mani e perché abbiamo due emisferi? Se le mani sono due ha un senso. Ogni singola mano può muoversi in modo unico e differente dall’altra mano, comunicando cose diverse, agendo per moti e tecniche differenti, perfino contrarie o sinergiche, le mani arrivano a comunicare simultaneamente ciascuna contenuti diversi. Qui arriviamo ai più alti livello di professionalità del massaggiatore.

Alle volte non ci si pensa, ma le mani mentre operano imparano, specializzano la loro esperienza. Come? Attraverso l’ “ascolto”.

Le mani, non eseguono solo degli ordini del nostro cervello come meri esecutori, al contrario sono loro a suggerire al cervello come muoversi perché percepiscono, mentre si muovono con dolcezza e giusto peso, ogni più sottile segnale attraverso il tatto dei polpastrelli delle dita, intuiscono e raffigurano nella mente ogni più piccola modulazione, cambiamento, problematicità che sta non solo in superficie, ma sotto la pelle, nel tessuto connettivale e muscolare, rendono consci di ogni secchezza o umidità, liscezza o spugnosità o gonfiore o vacuità, percepiscono ogni variazione di energia sottile sotto il palmo, svelano e velano con rispetto ogni emozione sia manifesta che celata.

LA MANO ASCOLTA come l’orecchio allenato e sopraffino di un musicista, ascolta la musicalità di un corpo, le sue assonanze e le sue dissonanze e tende ad accordarlo per ristabilire armonia ed equilibrio.

LA MANO VEDE attraverso degli occhi interiori. Spesso, mentre massaggio, chiudo per un attimo gli occhi per vedere con più precisione con gli occhi interiori quello che gli occhi naturali non vedono. Tutto di colpo diventa più amplificato, evidente, colorato, percettivo, e mi lascio condurre… Le mani riescono a vedere quello che ho studiato sui libri nel corpo di una persona e lo descrivono con dovizia di particolari, mostrano ciò che sta sotto la pelle e non è visibile alla vista degli occhi naturali, mi rendono conscio di ciò di cui non posso essere conscio e donano al mio massaggio una precisione millimetrica e sensoriale, alle volte rendono consci quando la sensazione di dolore, che provava il massaggiato, progressivamente si spegne al loro passaggio.

LA MANO SI TRASFORMA IN UNA “GUIDA”, come quella che in montagna ti accompagna su un sentiero sconosciuto fino alla meta, mettendoti in sicurezza. Le mani mi parlano in continuazione, suggeriscono costantemente dove, come, quando, se e non lavorare e in ogni caso a lavorare col massaggio proprio “lì dove serve”. Sì, perché non è la forza, il contatto violento che risolve gli squilibri, ma l’approccio rispettoso, graduale, attento intriso di sensibilità e amore.

Le mani sono etiche, non vanno oltre, non fanno finta di non aver sentito, ritornano sui loro passi, riascoltano se hanno dubbi. Le mani creano feeling, entrano in assonanza e vibrazione, gioiscono insieme al corpo di chi riceve il massaggio condividendo la sensazione di equilibrio e benessere ritrovato e quel fantastico graduale sparire di ogni tensione fisica ed emotiva. Le  mani educate dall’esperienza sono proprio una guida esperta per il massaggiatore professionista.

Cosa accade? Il tocco cambia di intensità, di pressione, di peso, di energia, modulando la propria dolcezza, pressione, peso e la raffinatezza del proprio movimento non solo in base al comando mentale di protocollo tecnico inerente ad un specifico massaggio, ma primariamente in base a quello che la persona vivente che riceve il massaggio comunica e dall’ascolto di tutto quello che esattamente il corpo di chi riceve il massaggio chiede.

Possiamo dire che IL TOCCO SI FA “UMANO”,  in altre parole usa quel linguaggio universale ed ecumenico che tutti gli uomini e le donne di ogni tempo luogo, razza, lingua ed età comprendono ed esprimono. Questo linguaggio universale attinge alla storia della evoluzione dell’essere umano, nel corso della quale il massaggio da sempre è stato presente e praticato. Le mani conoscono questo linguaggio e sanno subito farsi comprendere da chiunque, per questo il massaggio sa parlare a tutte le persone senza distinzione.

LA MANO TRASFORMA LA TECNICA IN ARTE, sì perché riesce a raccontare mentre agisce la sensibilità umana che rende artistico il movimento. Come? Il movimento tende sempre di più a diventare armonico, pulito, essenziale, va direttamente all’essenza e tale essenza lo rende fluido e leggero anche quando il tocco richiede maggiore pressione. Chi guarda un filmato di un massaggio può notare solo l’armonia di un movimento, tutt’altra cosa è percepire l’arte di un massaggio mentre lo si riceve. Ecco perché chi fa un massaggio ha bisogno di farsi massaggiare per primo, e in modo particolare dai maestri di talento. Chi impara la tecnica di un massaggio da un filmato, non sa cosa le mani del maestro massaggiatore comunicano.

All’inizio la tecnica di un massaggio è importante, ma poi la tecnica lascia il posto al  al cuore, all’ascolto profondo sia conscio che inconscio e a tutto il bagaglio di  studio, lavoro ed esperienza che ogni tocco sa esprimere.

Come le mani si approcciano alla persona? Si avvicinano in punta di piedi, facendo sentire una presenza rassicurante. Tranquillizzano, pacificano, si fanno rispettose e accoglienti, prive di giudizio. Solo una cosa desiderano:  il benessere della persona e lo comunicano con la dolcezza e la fermezza di quell’esserci totalmente ma non coinvolto emozionalmente. Si tratta di un esserci professionale che mira solo ad una cosa: donare vero benessere ed equilibrio fisico e interiore per poi sparire felice di aver fatto il suo dovere.

Dieci buoni motivi per ricevere un massaggio con regolarità

Educarci a migliorare i propri comportamenti significa migliorare la qualità ed il benessere della propria vita: ecco dieci motivi per ricevere un massaggio con regolarità.

Ricordiamoci: chi possiede le informazioni giuste può migliorare la propria vita.

Molti di noi, nel corso della loro vita, hanno cambiato alcune usanze comportamentali.

Chi beveva tanti caffé oggi forse ne beve di meno o ha smesso di prendere caffé al bar sostituendolo con qualcosa altro.

Chi mangiava troppo e senza criterio, oggi è diventato più attento alla propria alimentazione e alla scelta dei cibi, mentre ha eliminato dalla propria dieta tutti i cosiddetti cibi “spazzatura” .

Chi abbondava di cucchiaini di zucchero raffinato nelle bevande o nei dolci preparati in casa, oggi usa altri prodotti dolcificanti.

Chi mangiava spesso carni rosse, oggi le mangia più raramente o ci ha rinunciato del tutto.

Chi non faceva per nulla attività fisica, oggi compie una attività di movimento con regolarità ogni settimana.

Di esempi simili ce ne sono molti, eppure tutti questi cambiamenti comportamentali hanno un unico comune denominatore: nascono da una informazione che si traduce in una educazione comportamentale. Insomma educarci alle buone e corrette azioni produce un innalzamento del nostro benessere e della longevità della nostra vita.

Oggi vedo ancora quasi del tutto assente una corretta cultura del massaggio.

Forse per colpa di una certa pubblicità, ancora troppe poche persone usano ricevere un massaggio con regolarità. La maggioranza delle persone tende a rivolgersi  ad un massaggiatore professionista solo in caso di un disturbo o dolore fisico oppure per regalarsi una coccola come si dice “una volta ogni tanto”, in altre parole non con regolarità ma a bisogno, un po’ con l’idea limitata al massaggio in una SPA. C’è ancora chi, perfino, ancora non ha mai ricevuto un massaggio in vita.

Perché è importante ricevere un massaggio con regolarità?

  1. Perché la regolarità mantiene costanti nel tempo i benefici del massaggio.
  2. Perché ne amplifica i risultati.
  3. Perché diventa un aiuto efficace e verificabile.
  4. Perché non si disperde il lavoro fatto dal massaggiatore.
  5. Perché è un ottimo investimento in termini di benessere.
  6. Perché ci si educa a riceverlo e a riconoscerne i benefici.
  7. Perché inizio a prendere meno medicine.

Impariamo a cambiare la nostra cultura sul massaggio.

Ecco dieci buoni motivi che potrebbero farti riflettere:

  1. Prima di tutto perché il massaggio fa bene.
  2. Perché aiuta il sistema corpo a mantenersi giovane ed efficiente nel tempo.
  3. La pelle quando è massaggiata e oliata, elimina molte delle tossine e delle scorie sottocutanee, ringiovanendosi e diventando più luminosa.
  4. I muscoli stessi vengono ossigenati, tonificati, e liberati da tensioni accumulate lungo la settimana sia causa di una vita stressante, sia di emozioni negative che ci hanno irrigidito e bloccato.  I nostri movimenti diventano più agili e sciolti.
  5. Perché vivendo in una società competitiva e dai ritmi frenetici, avere un massaggio prenotato significa stabilire un tempo privilegiato per sé per eliminare stress, riprendere contatto con se stessi ed il proprio corpo e riappropriarsi dei propri ritmi naturali.
  6. Perché siamo fatti di emozioni e le emozioni non vanno mai trattenute, ma liberate; se la loro energia venisse trattenuta danneggerebbe i nostri organi. Il massaggio aiuta a prendere contatto con le proprie emozioni e a liberare quelle traumatiche, impedendo che questa energia vada a destabilizzare i nostri organi e visceri causando nel tempo conseguenze spiacevoli.
  7. Chi riceve un massaggio con regolarità sta facendo “prevenzione”. Sì, perché rafforza le proprie difese immunitarie, è meno soggetto a varie problematiche fisiche (raffreddori, problemi respiratori, herpes e manifestazioni psicosomatiche…) e soprattutto mantiene nel tempo il proprio corpo in salute.
  8. Aiuta la circolazione linfatica a purificare il nostro organismo da ristagni di scorie e tossine innalzando di conseguenza la qualità di nutrimento delle cellule e migliora la circolazione sanguigna apportando una maggiore quantità di ossigeno e nutrimento a tutti i tessuti.
  9. Perché migliora la qualità del sonno.
  10. Perché corpo, mente e spirito necessitano di essere riportati in costante e dinamico equilibrio, il benessere di ogni persona si misura, infatti, sulla qualità della omeostasi generale dell’intero sistema corporeo, di ogni sua singola parte nel tutto.

Il decimo motivo è il più importante, anche se l’ho numerato per ultimo, era un modo per portarvi a porre la attenzione su di esso.

Spesso noi siamo stati educati a misurare la qualità della nostra vita sul successo, sulle performance, sul denaro, in realtà la vera qualità di vita è il risultato del mantenimento, nel tempo e nel corso dei cambiamenti naturali della vita, del nostro naturale equilibrio interiore e spirituale (emozioni, stati d’animo, pensieri…) e dell’equilibrio del nostro sistema corporeo (organi, visceri e apparati…). Se questi vanno in squilibrio ecco il sorgere di malattie, disturbi fino ad arrivare alle cronicità e alle patologie fino alle più gravi come il tumore.

Qualcuno potrebbe obiettare: ma un massaggio costa!

In realtà, un massaggio di qualità presso un studio massaggi, può costare al nostro portafoglio tra i 40 – 80€. Non pensi che educarci almeno ad un massaggio al mese,  i benefici che ne riceviamo non abbiano prezzo?

Qual è la tua esperienza?

Il Massaggio Ayurveda: i tre modelli di costituzione dell’essere umano.

Il Massaggio Ayurveda contiene la sapienza della antica Medicina Ayurvedica e ha una efficacia terapeutica per il benessere della persona.

Il Massaggio Ayurveda lavora sugli organi interni, mira a mantenere una buona salute e una lunga vita, risolve diversi disturbi fisici, migliora lo stato della propria mente e delle proprie emozioni, toglie lo stress e le tensioni accumulate, la stanchezza cronica.

Il termine Ayurveda si può tradurre con “conoscenza della vita” (Veda = Conoscenza e Ayu = Vita).

Questo dovrebbe farci capire l’importanza di ricevere con frequenza e continuità un massaggio,  è proprio di chi ha preso coscienza dell’arte del buon vivere e si prende cura di Sé, del proprio corpo, della propria mente e della propria anima.

Il massaggio Ayurvedico va a lavorare su tre modelli di costituzione che caratterizzano la nostra persona, i nostri comportamenti, i pensieri e le emozioni e sono connesse con la nostra vitalità ed il benessere dei nostri organi interni.

Tutti noi possiamo sentirci rappresentati in modo più o meno completo da una di queste tre espressioni (Dosha) dell’essere umano, in altre parole, ognuno di noi potrebbe riconoscersi nelle caratteristiche tipiche del Vata o del Pitta oppure del Kapha (si pronuncia “cafa”), oppure riconoscere in sé contemporaneamente in percentuale diversa elementi tipici del Vata o del Pitta o del Kapha.

Questi tre modelli di costituzione dell’essere umano o Dosha esprimono tre energie diverse:

  • il Vata è composto dalle energie degli elementi Aria ed Etere;
  • il Pitta dalle energie degli elementi del Fuoco e dell’Acqua;
  • il Kapha dalle energie degli elementi dell’Acqua e della Terra.

Conoscere le caratteristiche proprie delle energie degli elementi, ci permette di acquisire una maggiore conoscenza di noi stessi e delle nostre vere esigenze.

Quando le tre energie o Dosha sono presenti nella giusta e armonica proporzione e nelle proprie sedi appropriate, possiamo dire di essere delle persone sane, armoniche, in benessere.

Bastano poche modificazioni degli stati energetici del Vata, del Pitta e del Kapha per destabilizzare l’equilibrio della persona. È sufficiente una non corretta alimentazione, assumere delle abitudini o uno stile di vita non rispettosi del corpo, produrre pensieri ed emozioni negative troppo stressanti per la mente, vivere cambiamenti di età, di stagione ecc., per non avere una vita piena di energia e vitalità, felice e realizzata.

Da quando nasciamo, noi abbiamo una nostra unica e irripetibile costituzione fisica con una precisa personalità emotiva. Mantenere questa “costituzione originaria” in equilibrio dinamico è il modo migliore e più saggio per salvaguardare la nostra vita da incidenti di percorso, malattie croniche, instabilità emotiva, unitili stress a carico del nostro corpo e gioire nel vivere una vita serena e appagante. 

Che cosa significa il termine Dosha?

In sanscrito si può tradurre con “ciò che va velocemente fuori equilibrio”. Noi viviamo come se il nostri piedi poggiassero su una tavola sopra un cilindro, costantemente dobbiamo mantenerci in equilibrio sull’asse per non cadere. Tutto vive nello sviluppo di un equilibrio dinamico. Anche se l’ago dell’indice del nostro equilibrio si sposta a destra o a sinistra, nn mantenendo un giusto centro, non è preoccupante. Si tratta, infatti, di un equilibrio dinamico, piuttosto verificare se questo spostamento dell’energia da una direzione all’altra sia sempre sostenuto da una energia contraria e stabilizzante capace di mantenere lo sviluppo dell’equilibrio dinamico.

Quali sono le caratteristiche dei modelli costituzionali del Vata, del Pitta e del Kapha?

Il Vata

Vata significa “ciò che muove le cose” e possiamo immaginarlo come l’energia del “movimento” pensiamo all’aria che si muove, anche se noi non ce ne rendiamo conto, alla sua “leggerezza”, alla sua “mutevolezza”.

La sede del Vata è il colon, ma la sua azione governa anche il cuore e i polmoni.

Se dovessimo immaginarci un uomo/donna Vata, potremo raffigurarcelo come un individuo esile e di corporatura asciutta, con una muscolatura non particolarmente sviluppata, insomma una persona magra con ossa piccole. Di statura può essere sia alto che basso. Ha capelli ruvidi e secchi, tendenti all’ondulato e riccio. Gli occhi possono essere piccoli o grandi. Il suo carattere? Se pensi al movimento, il suo carattere non potrà essere che mutevole, instabile, volubile. Egli tende ad essere un individuo dinamico, attivo, avventuroso, non sopporta la monotonia e ama cambiare le proprie esperienze e abitudini per non sentirsi annoiato.

Eppure pur essendo una persona dinamica, non possiede una grande riserva di energia e vitalità e facilmente esaurisce le proprie risorse, anche in poco tempo.

Tende alla malinconia, alla depressione, a prendere le cose con ansia fino a cadere nel panico.

Non possiede una grande memoria, non riesce stare a lungo concentrato, capisce le cose velocemente, ma non riesce a memorizzarle a lungo, ha una intelligenza dinamica, veloce, immaginativa. Ama il pensiero filosofico, arriva a picchi di spiritualità ma senza continuità cedendo alla propria emotività e allo stress mentale, non manifesta un gran autocontrollo, né è molto ordinato.

Il Pitta

Pitta significa “ciò che digerisce le cose” e possiamo immaginarlo come quel calore, quella energia che si forma nello stomaco quando digerisce quanto ingerito. Infatti governa la digestione, tutto ciò che riguarda l’assimilazione, l’assorbimento, la nutrizione, il metabolismo, la temperatura corporea, l’intelligenza che apprende. La sua sede è lo stomaco.

Se dovessimo immaginarci un uomo/donna Pitta, potremo raffiguracelo come un individuo con un corpo medio adeguato alla sua statura. In lui spicca l’elemento fuoco. È una persona che si fa notare per intelligenza, bellezza fisica, fascino. Nella vita riesce ad ottenere posizioni di prestigio e fare carriera e a distinguersi dagli altri. Vuole primeggiare, essere al centro dell’attenzione, avere l’ultima parola. Tende ad avere occhi azzurri, chiari, luminosi e penetranti, di grossezza media, capelli chiari tra il biondo e il rossiccio. Non dimostra molta pazienza, al contrario è irritabile, arrogante, pieno di sé, egocentrico, narcisista. Tende ad apprezzare il propri pregi e a criticare i difetti degli altri. Di solito ha una buona digestione e un ottimo metabolismo conservando un corpo proporzionato, ma qui sta anche il suo punto debole, se accade uno squilibrio sviluppa varie problematiche legate all’apparato digerente. Ha molta energia.

Il Kapha

Kapha significa “ciò che tiene le cose assieme” e possiamo immaginarlo come se mettessimo assieme sabbia e acqua che si solidificano insieme. È quello che fa la struttura ossea che tiene insieme muscoli e organi, il tessuto connettivale che tutto connette insieme, le giunture lubrificate. La sua sede è il petto e fornisce energia al cuore e ai polmoni.

Se dovessimo immaginarci un uomo/donna Kapha, potremo immaginarcelo come un individuo in carne, con una ossatura prominente, forte e una muscolatura sviluppata. Egli tende ad essere sovrappeso per cui deve spesso controllare la propria alimentazione. Tende ad avere i capelli scuri e lucidi e la pelle grassa, umida. In genere è una persona fedele, costante, molto paziente, generosa, sincera, attenta agli altri. Non si arrabbia facilmente e possiede una grande resistenza fisica. Ha ben sviluppato il senso del gusto, ama mangiare bene, ed il senso del tatto. Preferisce la tranquillità, la lentezza, tutto ciò che è regolare, ordinato, stabile, i cambiamenti lo destabilizzano. Ama dormire molto.  Tende ad essere riservato e ad avere poche amicizie. Ci mette tempo nell’apprendere, però ha una memoria potente ed è capace di concentrazione profonda. Se il suo sistema entra in squilibrio diventa obeso e rigido sia fisicamente che mentalmente, è soggetto alla ritenzione idrica ed è predisposto a problematiche di microcircolazione.

In quale di questi tre modelli ti riconosci di più?

Prova a fare una analisi attenta e verifica in che percentuale sei Vata o Pitta o Kapha.

Si può essere tutto Vata o Pitta o Kapha o avere in percentuale delle caratteristiche di tutti e tre dove uno dei tre emerge in modo preponderante.

Il Massaggio Ayurveda è un vero toccasana, va ad equilibrare i tuoi squilibri fisici, mentali, emotivi, riconoscendo la tua unicità e la tua costituzione originaria.

Proprio per questo riesce a riequilibrare la tua energia vitale, per custodirla nella sua armonia e per accrescere lo sviluppo del tuo Benessere integrale perché tu sia felice e possa vivere a lungo. Non solo il massaggio usa anche la riflessologia basata sui punti Marma, ma di questi te ne parlerò un’altra volta.

Personalmente a me è già venuta voglia di ricevere un bel massaggio ayurveda!

E a te?

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Craniosacrale: che cos’è, quali problematiche risolve

Il trattamento craniosacrale


Craniosacrale” è una parola difficile e spesso non ne comprendiamo il significato

Molte persone mi chiedono cosa sia il trattamento craniosacrale e a che cosa serve.

Di solito per capire se una persona è viva, cerchiamo di verificare se il suo cuore batte o se i suoi polmoni si riempiono di aria. Ma esiste un altro movimento automatico e involontario simile a quello del cuore e un’altra respirazione oltre a quella dei polmoni che in scienza passa per “respirazione primaria” mentre la respirazione polmonare è detta “secondaria”.

Sto parlando del liquido encefalo spinale, un liquido che si forma all’inizio della vita e che contiene tutte le informazioni dello sviluppo dell’embrione e della nostra vita.

Craniosacrale: il movimento di marea o respirazione primaria

Questo liquido ha un movimento automatico e involontario, simile a quello del cuore. Infatti provoca il gonfiamento la scatola cranica in modo simile a quello dei polmoni anche se è meno percepibile e molto sottile.

La scatola cranica non è un osso unico e statico, simile a una noce di cocco. Non potrebbe, se fosse così tutto d’un pezzo, variare il suo volume. Il cranio è costituito da varie ossa che si collegano tra loro tramite delle suture a spina di pesce similmente a delle dita che si intrecciano tra loro e che si muovono. La statola cranica, infatti, segue il delicato movimento di flessione ed estensione del liquido encefalocraniale.

Questo movimento viene chiamato respirazione craniosacrale o di movimento respiratorio primario.

Nella foto potete vedere un embrione umano dove appare vivibile una enorme testa seguita dalla spina dorsale.

Il dr. Erich Blechschmidt (1904 – 1992) studiò lo sviluppo biodinamico del feto e fu direttore dell’Istituto anatomico dell’Università di Göttingen dal 1942 al 1973.

Il movimento dinamico della respirazione primaria del liquido cerebrospinale è indipendente e diverso dal battito cardiaco e dal ritmo della respirazione secondaria, quindi si tratta di un ritmo del tutto autonomo e singolare che può essere palpabile e quindi ascoltato.

Il trattamento craniosacrale è palpabile. Chi per primo scoperse questo ritmo del liquido cerebrospinale, fu il dr. William Garner Sutherland, (1873-1954) medico osteopatico. Egli descrisse questo movimento come una onda, come una marea che va e viene, determinata dal movimento del liquido cerebrospinale lungo la spina dorsale e dalle pulsazioni del cranio.
Al centro del nostro cervello ci sono degli spazi vuoti, detti “ventricoli”. Qui viene prodotto il liquido cefalorachidiano per poi andare ad avvolgere i due emisferi ed il midollo osseo, in breve tutte le nostre strutture nervose galleggiano su questo liquido. Il liquido cerebro spinale o cefalorachidiano fluttua ed è soggetto a variazioni di pressione determinate da produzione e riassorbimento. Questo movimento interessa il cervello, tutta la spina dorsale fino al sacro e riflette le condizioni psico-fisiche del nostro organismo. Noi non siamo coscienti di queste fluttuazioni, avvengono in modo automatico e involontario. Dentro di noi è come se ci fosse un oceano con onde, alte e basse maree, un liquido dove la vita si sviluppa e tutte le informazioni girano.
Quando il ritmo è regolare tutto nel corpo funziona regolarmente, ma questo ritmo può manifestare delle irregolarità.

Cosa opera il trattamento craniosacrale

Il corretto ritmo cerebrospinale mantiene l’equilibrio posturale, la corretta omeostasi chimica, armonizzando le molteplici attività delle singole cellule con l’intero modello del ritmo craniale (Vola Frymann, 1971). Ogni aumento o diminuzione in velocità o ampiezza del ritmo e della sua qualità indica un diretto messaggio dello stato di salute del sistema craniale. Infatti ogni squilibrio o aritmia nel movimento del ritmo craniale indica la presenza di un problema o di uno strutturale cambiamento o di una restrizione sacrale. Queste possono essere constatate e corrette da un appropriato trattamento craniosacrale. Tutto il nostro organismo è pervaso di movimento armonico che collega varie parti del corpo e le mantiene in consonanza. Una meravigliosa sinfonia e armonia di ogni singola parte col tutto. Se questa corretta biodinamica del corpo venisse alterata o da una malattia, o da un incidente esterno potrebbe causare seri danni all’intero organismo o sue parti. Il trattamento craniosacrale può riportare l’equilibrio fisiologico ripristinando un regolare ritmo del liquido cerebrospinale tramite una leggera impercettibile manipolazione delle ossa craniali e un dialogo con questo ritmo “intelligente” che risponde all’azione dell’operatore.

Molti nervi craniali escono dalle suture della scatola cranica e se ristretti possono causare difficoltà di digestione, ulcera, disfunzioni nella zona temporomandibolare, problemi post trattamento dentali, mal di testa, infiammazione del trigemino, vertigini e predisporre il bambini all’otite (McPartland 1996),. Se si va a operare sul ritmo del movimento craniosacrale si possono risolvere varie problematiche come dislessia, autismo, problemi oculari, disfunzioni ormonali, tachicardia, asma, allergie, bronchiti, sinusiti, artrite, scoliosi e problemi spinali,  sbilanciamento del complesso sacro-coccigebacino, dolori mestruali, ansietà, depressioni, esaurimenti, disordini nervosi, condizioni di stress, insonnia, fatica cronica, iperattività dei bambini, difficoltà di apprendimento e altri disfunzioni comportamentali… è consigliato nella riabilitazione dopo incidenti e colpi di frusta. Tutto ciò che ha relazione con il cervello, le meningi ed il sacro interessa il trattamento craniosacrale.

Ma cosa proviamo quando riceviamo un trattamento craniosacrale? Sentiamo gradualmente emergere la sensazione di una calma profonda, di una stato di tranquillità e pace. È la risposta immediata quando corpo e mente stabiliscono entrano in sintonia con ritmo craniosacrale.
Il ritmo craniosacrale è molto lento, normalmente con cicli di 3-4 secondi ed è un potente armonizzatore.
L’operatore, durante il trattamento craniosacrale, si pone in ascolto di questo ritmo per armonizzare, bilanciare, ri-allineare tutte le strutture del nostro corpo. Se ci sono delle zone del corpo soggette ad una “restrizione” del movimento a causa di un trauma, un incidente, una malattia … (si tratta spesso di zone dolenti, fredde, non in equilibrio), l’operatore, in contatto con la potenza dell’azione armonizzante del liquido cerebrospinale, è uno strumento privilegiato per far risuonare in quelle zone il ritmo de movimento e armonizzarlo e aiutare quelle parti in squilibrio a ritrovare la propria mobilità in armonia col tutto ristabilendo una corretta comunicazione cellulare.

Il trattamento craniosacrale apre una porta nello spazio del nostro inconscio, proprio per questo va a riequilibrare tensioni, emozioni negative, pensieri ricorrenti, paure, fobie, memorie del nostro passato e migliorare le manifestazioni psicosomatiche di problematiche inconsce permettendo a ciò che è trattenuto nel corpo di liberarsi e fluire via.

Il benessere che genera un trattamento craniosacrale non ha eguali.

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Quando dentro di me tutto tace

Ascoltare il proprio corpo è fare prevenzione, ma se ad un certo punto il mio corpo tace?

Leggo molti articoli dove si afferma a carattere cubitali: “il corpo parla”, e di conseguenza invitano il lettore ad ascoltare il proprio corpo. È veramente fondamentale mantenere, costante nel tempo, una attiva percezione di ascolto dei sottili messaggi del corpo.

Questo richiede una costante educazione alla percezione, al silenzio, a trovare tempo per sé, alla meditazione, a donarsi spazi privilegiati dedicati all’ascolto, al lasciar emergere con amore ogni cosa senza paura per poi lasciar andare e lasciar andare…

Perché ascoltare il proprio corpo?

Ascoltare il nostro corpo ci aiuta a cogliere squilibri, problematiche, sintomi, incongruenze, fattori stressogeni, energie negative e compresse, magari prima che si trasformino in malattia o patologie. Semplicemente perché il corpo ha bisogno di far risalire in superficie ciò che preme in profondità, ha bisogno di liberare la pressione che si accumula nei suoi organi, nelle sue viscere, nei suoi muscoli, nella sua mente (pensieri fissi…), nei suo cuore (emozioni e stati d’animo)

Può accadere che il corpo inizi a tacere qualcosa di grave? Purtroppo sì.

Se si verificano certe circostanze il corpo inizia a stare zitto e a non dire più ciò che prima gridava a pieni polmoni.

Ci sono individui che costantemente o su particolari settori della propria vita non vogliono più ascoltarsi, e di conseguenza hanno accettato come naturale o abitudine una situazione stressante e invalidante per il corpo la mente e lo spirito. Lo fanno perché così pensano di stare meglio, come una strategia di sopravvivenza.

Cosa è accaduto? Per giorni, mesi, anni hanno accettato un dolore, un fastidio, uno stress. una situazione invalidante o limitante. Per un tempo ripetuto e lungo hanno nascosto in uno spazio ormai sordo del proprio Sé quelle emozioni, pensieri, sensazioni che non potevano accettare, assieme a tutte quelle che il corpo stesso naturalmente ha messo a tacere per non destabilizzarsi nei cassetti del proprio inconscio.

Ed oggi? Oggi non provano più nulla, non stanno né bene né male, si sono come immunizzati dal dolore, dalla vergogna, dalla paura, dal vuoto e dall’abbandono, dal sentire ciò che tanto ha fatto loro male. Come se una ferita avesse fatto una robusta cicatrice superficiale , ma sotto non è mai guarita.

Sono diventati insensibili, intoccabili, hanno messo su una corazza robusta e non provano nulla, nemmeno si pongono più domande, vivono alla giornata, continuano a far del male al proprio corpo, alla propria mente e al proprio spirito, alle volta continuano a fare del male agli altri senza accorgersene, perché non sono più in grado di sentire, di cogliere il  male che stanno facendo a sé stessi e anche agli altri.

Ho incontrato una persona che soffriva di fame nervosa, ma alla domanda: “quando apri il frigorifero di notte, di che cosa hai veramente fame, che cosa il tuo corpo, la tua mente, il tuo spirito sta cercando, che cosa gli stai negando? Si tratta di cibo o di qualcosa altro?

Guardandosi dentro questa persona sentiva il nulla, il suo desiderio di cibo era diventata una abitudine, un comportamento normale, quotidiano, non si stava nemmeno accorgendo che stava mettendo la rischio la sua salute e accorciando il tempo della sua vita.

A questa domanda rimase stupito e son riusciva a trovare dentro di sé una risposta, non sentiva nulla. Non era in grado di porsi una domanda così semplice perché sordo dentro di sé.

Lo si nota anche nella Riflessologia plantare: quando un sintomo si trasforma in patologia l’evidenza dello squilibrio energetico che appare sul piede tende a sparire, a divenire velata perché per il sistema corpo quello che prima era uno squilibrio da correggere si è trasformato progressivamente in una normalità accettata.

Ecco perché anch’io continuo a invitarvi ad ascoltare il corpo, le sensazioni che ci invia, i malesseri e i sintomi che suscita, le intuizioni che sussurra, le emozioni e gli stati d’animo che condizionano i nostri comportamenti perché proprio su di essi si giocano le più grandi battaglie della nostra esistenza.

In gioco non sono soldi, prestigio, cose materiali, ma la nostra stessa vita.

Ringraziamo con riconoscenza il nostro corpo per ogni messaggio, impariamo il suo linguaggio, cerchiamo di non essere sempre troppo presi dagli impegni della nostra vita per dedicargli il tempo di dargli semplicemente attenzione, cuore, ascolto e dirgli che gli vogliamo bene.

L’ascolto ci può salvare la vita!

Tu che ne pensi?

Lo stress: che cos’è, cosa genera, i sintomi, come difendersi

Che cos’è lo Stress?

Il Corpo umano è continuamente sottoposto a fattori di stress, vivere stabilmente sotto stress significa semplicemente imboccare una strada verso la malattia e la sofferenza, alle volte senza ritorno.
Proviamo a comprendere cos’è lo stress. Immagina nel tuo corpo umano localizzati in ogni sua parte tanti piccoli sensori, questi misurano, come l’ago di una bilancia, ogni piccola variazione di equilibrio.  Il benessere in un corpo dipende dal mantenimento del suo “equilibrio dinamico” detto anche “omeostasi“.
Quando un piccolo fattore esterno o interno modifica l’equilibrio di un corpo la nostra mente inconscia si attiva immediatamente per ristabilire quell’equilibrio infranto.

Cosa genera lo Stress?
Lo stress si crea ogni qual volta il corpo è costretto ad adattarsi ad una nuova situazione positiva, per esempio hai vinto la lotteria, hai ricevuto una promozione al lavoro, incontri per caso una persona a te tanto cara, oppure ad una nuova situazione negativa:  sei seduto a leggere un libro avvincente e squilla il telefono, sei passato improvvisamente da un ambiente caldo ad uno molto freddo, ti devi impegnare nel fare una cosa che non mai mai fatto, ti arriva una notizia terribile, al posto di lavoro c’è tensione e sei sotto pressione… Insomma, ogni evento interno (come la mancanza di supporto di una sostanza chimica, di ossigeno, la lacerazione di un tessuto, una sensazione di dolore, una preoccupazione, uno stato d’ansia ecc.)  o esterno (tutto quello che accade al di fuori di noi e ci coinvolge a reagire) quando va a cambiare l’equilibrio naturale sul quale sia centrati causa stress.
Lo stress è la reazione del corpo ad uno stimolo stressante al fine di ristabilire quell’equilibrio.
Viene detto “stressor” lo stimolo stressante, mentre si chiama “stress” la reazione del corpo allo stimolo stressante.

Esistono due tipi di stress: uno buono detto anche “Eustress” e uno cattivo detto “Distress”
Lo stress buono:  quando una situazione di stress si risolve in breve tempo: arriva una telefonata, lasci il tuo libro sul divano e rispondi al telefono, poi ritorni a leggere il tuo libro.
Una giusta dose di stress è benefica per il corpo perché ci allena a superare ed ad adattarci a cambiamenti improvvisi ed imprevisti. Quindi l’Eustress o stress buono è fondamentale per la nostra sopravvivenza.
Lo stress cattivo si differenzia da quello buono per il fatto che è intenso e prolungato nel tempo. Anche la reazione del corpo allo stimolo stressante continua nel tempo, ma in questo caso la produzione ormonale per superare per il fattore stressante diventa stabile e continuativa nel tempo causando alterazioni funzionali, in altre parole iniziamo ad ammalarci.

Cosa genera lo Stress?

All’inizio il Distress o stress cattivo ha una “fase acuta”, nel corpo si attiva il sistema endocrino, il sistema nervoso vegetativo ed il sistema immunitario. Il corpo infatti vive una situazione di pericolo, aumenta il battito cardiaco, la respirazione si fa più veloce, aumentano gli zuccheri nel sangue… Il nostro corpo di sta preparando a due reazioni : o all’ “attacco” o alla “fuga”. Si tratta di una risposta automatica e primitiva del nostro organismo finalizzata a darci le risorse per affrontare la situazione di stress in corso e risolverla.
Abbiamo una produzione di adrenalina, essa ha una azione immediata e causa la reazione detta “lotta o fuggi”, abbiamo anche una produzione di cortisolo, un cortisone naturale molto potente,  esso provoca l’aumento immediato delle prestazioni psicofisiche.
Ma che cosa accade quando la fase di pericolo non si concludesse e continuasse nel tempo?
Entriamo in una situazione di Distress cronico.
La produzione ormonale degenera e cambia. Una ghiandola endocrina, il surrene, inizia a produrre “cortisolo” detto anche ormone dello stress. Se il cortisolo è superiore in quantità alla norma, causa squilibri biochimici riducendo i livelli di seratonina, il neurormone del benessere. Il sistema organico nella fase cronica non riesce più a tornare ad un livello basale di catecolamine (adrenalina e noradrenalina) e di cortisolo e tutto l’organismo inizia a presentare segnali di sofferenza.
Gli squilibri ormonali causati dal Distress cronico aumentano la produzione anche di altri ormoni e inibendo quella di altri.
Ecco alcune tra le principali sostanze chimiche che iniziano a mal funzionare.
La serotonina: questa sostanza svolge una importante funzione nella regolazione del sonno e dell’orologio interno, nella regolazione della temperatura corporea, nel movimento di contrazione di muscoli, intestino, bronchi, utero, vescica, nella regolazione dell’automatismo intestinale, nella modificazione della pressione arteriosa, nei processi allergici e infiammatori, nell’emicrania. Di conseguenza si stanno configurando i primi fattori critici nel sistema psico-fisico, prenderne consapevolezza ci aiuta a capire se siamo in una fase di stress continuato.
La noradrenalina: questa sostanza setta i livelli di energia nel corpo, una insufficienza di noradrenalina nel cervello ci fa sentire stanchi, ci sentiamo come se avessimo sempre le batterie scariche, non solo, la noradrenalina funge da mediatore chimico della trasmissione nervosa, controlla il tono dei vasi sanguigni, la muscolatura liscia dell’intestino, dell’utero e dell’iride, la replezione della milza, la produzione pancreatica dell’insulina, la scissione epatica del glicogeno in glucosio.
La dopamina: questa sostanza interviene nella produzione delle endorfine che regolano il senso del dolore e del piacere, se non proviamo piuù dolore ad uno stimolo stressante, fa sì che questo permanga in modo attivo e subdolo, noi non ce ne accorgiamo più, come se fosse assopito, è entrato a far parte della nostra normalità, della nostra quotidianità. Questo non lo dobbiamo permettere.

Quali sono i sintomi del Distress cronico?

  • affaticamento e indebolimento generale
  • ci ammaliamo più facilmente, indebolimento delle difese immunitarie
  • ritardo dei processi di crescita, ricambio e riparazione dei tessuti
  • aumento del livello degli ormoni androgeni con conseguente caduta dei capelli, l’acne aumenta, salta qualche ciclo mestruale.

A livello cardiaco: può insorgere tachicardia, irregolarità nel battito cardiaco, dolore al centro del petto, ipertensione, infarto.
A livello polmonare: asma bronchiale innescata e mantenuta dall’ansia, abbiamo una respirazione corta, rapida e superficiale.
A livello gastrointestinale: color irritabile con fenomeni di diarrea, stipsi, dolori, insorge un senso di pienezza dopo il pasto, acidità, eruttazioni, ulcera gastroduodenale per l’aumento della secrezione gastrica.
A livello endocrino: si sviluppa una non corretta produzione biochimica nelle ghiandole surrenali, pancreas, reni e tiroide.
A livello uro-genitale: si può essere soggetti ad ansia cronica con eiaculazione veloce, depressione e diminuzione del desiderio.
A livello di pelle: eccessiva sudorazione sul palmo della mano o alla pianta del piede, prurito, la tendenza a strapparsi capelli e ciglia (tricotillomania).
A livello mentale: valutazione errata di persone e situazioni, difficoltà di concentrazione, di memoria, iperattività mentale, incapacità e titubanza nel prendere decisioni e stabilire delle priorità, difficoltà nell’addomertarsi, risvegli continui nella notte, incubi.
A livello emozionale: attacchi di panico, crisi di pianto, ansia, cambiamenti improvvisi di umore, aggressività, fobie, chiusura in se stessi, preoccupazione eccessiva, senso di abbandono, sensi di colpa, perdita del senso di umorismo.
A livello comportamentale: mangiamo troppo o troppo poco, eccediamo in alcolici e fumo, trascuratezza nell’aspetto esteriore, guida aggressiva, isolamento sociale, iniziamo mille cose senza terminarne una, ci mangiamo le unghie, tendiamo a tirarci i capelli, facciamo pensieri ossessivi o cadiamo in comportamenti compulsivi (ricontrollo se ho le chiavi, se ho chiuso le luci, i rubinetti…)

Lo stress va poi ad accumularsi sulla pelle (acne), la tensione si trasforma in rughe sul viso, problemi cervicali, sui polpacci, gonfiore sull’addome, cellulite.

Come difendersi dallo Stress?

Purtroppo lo stress non si può eliminare, continuamente siamo sottoposto a nuovi stimoli. L’importante è aver preso coscienza di quanto non sia positivo il Distress cronico, cioè ogni volta che uno stimolo stressorio rimanga stabile nel tempo.
Cosa fare?
Siamo biologicamente attrezzati per gestire lo stress ed eliminare velocemente lo stimolo stressante. Ma quando le condizioni esterne ed interne non ce lo permettono, e questo rischia di trasformarsi in un Distress cronico, è fondamentale utilizzare tutte le tecniche e gli strumenti perché questo non ci accada.  Prima di tutto dobbiamo imporci momenti di rilassamento, di centratura su noi stessi, ricercare equilibrio e contemporaneamente far fuori uscire tutta l’energia negativa di tensione accumulata senza trattenerla, senza dire: “io sono forte e resisto a tutto“, ti stai semplicemente facendo del male, quello che non elimini si accumula dentro di te e prima o poi pagherai il prezzo con gli interessi.
Il massaggio è uno strumento privilegiato e potente per ottenere velocemente uno stato di rilassamento emozionale e fisico. Esso attiva la produzione di endorfine che ti permettono di superare velocemente lo stimolo stressante e a riportare, cosa fondamentale, a livelli normali l’orologio interno del nostro corpo. Ogni volta che fai un massaggio tutto il tuo corpo ti ringrazia, perché lo aiuti in modo efficace a eliminare lo stato di stress ed a riequilibrare le sue funzioni a livello psicofisico. Il segno più eloquente del suo ringraziarti è quella meravigliosa sensazione di benessere, leggerezza che senti dopo un massaggio professionale.

 

Il benessere inizia dalla pelle

Il benessere inizia dalla pelle, perché la pelle è la chiave di accesso al nostro benessere più profondo.

Ogni realtà vivente, che sia un uomo, o un animale, o una cellula, è racchiusa e protetta da un involucro (pelle, pellicola, scorza, vestito, membrana, crosta, guscio… )

La pelle umana è come la soglia di una casa su cui puoi sostare e decidere se entrare dentro o rimanere fuori,  è la porta di accesso tra il mondo esterno e il mondo interno, il canale privilegiato di comunicazione tra il Sè interiore e l’altro da me, è il “terreno di mezzo” dove accade la relazione e scoperta, è la “corazza di difesa” o la “chiave della porta” dove il suo proprietario può aprire e chiudere la via verso l’interiorità e proteggersi da possibili ferite.

Spesso noi immaginiamo la pelle come una pellicola che ci  ricopre per contenere e proteggere tutto quello che si trova al suo interno, in realtà funge anche da “connettore“. Ogni centimetro quadrato di pelle è un fitto network di sensori che movimenta ogni attimo una infinità di informazioni e reazioni mettendo in moto molteplici e complesse attività fisiologiche di protezione e di difesa, attività sensoriali, immunologiche, secretorie, termoregolatrici, meccaniche, attività di scambio, attività psichiche, emotive, la maggior parte di queste sono a noi inconsce.

La pelle è la faccia esterna della nostra coscienza percettiva, dove il nostro “io” prende le distanze dal non ‘io” e ci rende consci di ciò che è altro e diverso da noi, oppure lo allarga fino ad inglobare in sé parti che non appartengono al nostro io. Quando la mia auto viene tampona da un’altra auto, dico: “Mi hanno tamponato”, proprio come se l’auto fosse un prolungamento di me.

La pelle è lo specchio su cui si riflette quello che ci accade all’interno. La nostra pelle si illumina quando stiamo bene e ingrigisce quando le cose non vanno come dovrebbero. È come se sulla pelle si spegnesse il barlume della vitalità. La pelle fa trasparire gli stati d’animo che vogliamo camuffare: arrossiamo, impallidiamo, rabbrividiamo e i peli ci diventano dritti e quando una cosa non la tolleriamo, ecco le conseguenze di una possibile dermatite…

La pelle condiziona il nostro stato d’animo attraverso le sue percezioni, facendoci provare simpatica una persona e sgradevole un’altra, noi diciamo giustamente: “è tutta questione di pelle”.

Se osserviamo la pelle al microscopio notiamo la presenza di più strati, quello esterno, l’epidermide, ha cellule che continuamente si riproducono, svolge una funzione protettiva contro botte, colpi, sfregamenti, ci difende da batteri, sbalzi di temperatura, raggi ultravioletti.

Lo strato interno, il derma, è composto da un tessuto fibroso, robusto ed elastico, all’interno del quale troviamo la stazione di arrivo e partenza delle terminazione nervose, ghiandole sudoripare, bulbi piliferi, vasi sanguigni che ossigenano, nutrono e sostengono l’epidermide mettendola in contatto con gli organi interni.

Se scendiamo più in basso ecco un altro strato, l’ipoderma, formato principalmente da cellule adipose e svolge la funzione di un ammortizzatore come i parafanghi di un’auto o le molle di un materasso. Esso protegge, grazie alla barriera di grasso, il corpo dalla variazione di temperatura dell’ambiente esterno, come quando ci mettiamo un maglione.

La pelle è come la tavolozza di un pittore, la melanina la colora di giallo, bruno, rossiccio o nero, il carotene di giallo e arancio, l’emoglobina legandosi all’ossigeno conferisce un colore di rosso, rosa. Il fegato, invece, quando funziona male colora la pelle di giallo (bilirubina) o imbianchisce se riceviamo uno spavento o ci raffreddiamo. Malattie ed emozioni colorano la pelle.

La qualità delle nostre relazioni influenza il colore della nostra pelle, ma anche la sua consistenza. Una pelle morbida appartiene ad una persona aperta, serena, accogliente, desiderosa di relazionarsi. Una pelle ruvida, appartiene a chi si dimostra ruvido anche nelle relazioni. Una pelle rugosa indica la tendenza ad arroccarsi sulle proprie posizioni, mentre una pelle secca manifesta una carenza affettiva e una mancanza di amore per se stessi e gli altri, tradisce tristezza e solitudine presenti al nostro interno. Infine, le persone che mantengono le distanze dagli altri tendono ad avere una pelle grassa e cosparsa di anestetici brufoli.

La pelle è legata alla nostra vitalità e benessere psico-fisico, se viviamo periodi prolungati di stress, se non ci prendiamo cura di noi stessi, l nostra pelle tende a invecchiare a spegnersi. Le cellule basali diminuiscono la loro attività produttiva di nuove cellule, l’epidermide si assottiglia, e molte funzioni della pelle iniziano a rallentare la loro attività, troppo stress e cattiva alimentazione e idratazione aumentano la produzione di cellulite.

Un buon massaggio è il metodo più veloce ed efficace per risvegliare la pelle, riattivare le sue funzioni, ossigenarla, disintossicarla, drenarla, distenderla e tonificarla. Ogni massaggio trasmette il chiaro segnale a tutto l’organismo di attivare tutte le funzioni del corpo e della mente per ridonare nuova vitalità e benessere.

Un buon massaggio attiva le funzioni del sistema psico-neuro-endocrino-immunitario attivando gli ormoni che ravvivano il nostro benessere come le endorfine. Il massaggio non solo libera il corpo da tossine e liquidi in eccesso, ma anche dalle emozioni negative. Sulla nostra pelle accade, o naturalmente, o grazie ad una stimolazione sapiente, una complessa produzione di ormoni e sostanze con funzioni simili agli ormoni. L’opera di queste sostanze contribuisce a mantenere in un equilibrio dinamico la nostra “omeostasi“, il principio base del benessere di una persona,  in altre parole mantengono tutte le parti del corpo in perfetto e dinamico equilibrio, guarendo il corpo dalle disfunzioni in atto e dai disturbi che percepiamo.

Amiamo la nostra pelle come la tela di un quadro d’autore capace di procurarci infinite emozioni, ricevere un massaggio costante nel tempo, perché la pelle ama ricevere attenzione e cura.

Quando la pelle sente amore, cura, attenzione, lo percepisce e trasmette al corpo, agli organi interni e alla nostra mente.

Impariamo a ricevere spesso un massaggio almeno una volta al mese, come un elisir di lunga vita, diminuiremo il consumo di medicine, saremo più sereni e felici, positivi e attivi, aperti nelle relazioni e alle novità e soprattutto in salute.

Il trattamento craniosacrale

Il Trattamento Craniosacrale e il Respiro della Vita

La Terapia Craniosacrale è una tecnica olistica non invasiva e delicata eppure è così profondamente trasformativa da stimolare tutte le potenzialità vitali della persona. Essa promuove e conserva in salute la persona favorendo i processi di autoguarigione a livello olistico, cioè nella sua globalità e unità, grazie all “Intelligenza Innata” presente in ogni individuo. La terapia risale agli inizi del XX secolo quando l’osteopata  William Garner Sutherland inizioò ad indagare sulla mobilità delle ossa craniali. Le sue intuizioni lo portarono a scoprire la funzione della Membrana a Tensione Reciproca, la motilità dl tubo neurale, la mobilità del Sacro fra le ossa Iliache, la fluttuazione del fluido cerebrospinale. Tutte insieme questi fattori fisiologici costituiscono quello che viene chiamato il “Meccanismo della Respirazione Primaria“. In seguito John Edwin Upledger (1932-2012) approfondì ulteriormente la tecnica craniosacrale fondando nel 1985 “The Upledger Institute” dal quale si diffusero tecnica e conoscenze  in tutto il mondo. 

Il fine terapeutico

L’Operatore craniosacrale esercita un tocco leggero sulle ossa craniche, sul sacro e in altre zone del corpo. Egli, attraverso le mani, è in grado di ascoltare la sottile Respirazione Primaria, quel movimento autonomo di flessione ed estensione prodotto dal liquor encefalorachidiano” detto anche “Respiro della Vita“. La interazione dell’operatore con l’ascolto del ritmo craniosacrale è finalizzata a favorire il processo di ripristino dell’equilibrio fisiologico in atto per la soluzione di vari traumi e problematiche psico-fisiche presenti nell’intero organismo.

A cosa serve

La Tecnica Craniosacrale è una risorsa meravigliosa ed efficace per ottenere benefici sia nelle forme di dolore cronico (cefalea tensiva, emicrania, dolori cervicali, lombari e articolari, problemi dell’articolazione mandibolare e postura), sia nei disagi di natura psico-emotiva (stati d’ansia, insonnia, affaticamento cronico, stress, traumi psichici ed emotivi). Chi riceve il trattamento può sperimentare sia una effettiva riduzione della intensità del dolore sia una diminuzione degli attacchi stessi.

La Terapia Craniosacrale agisce profondamente sul sistema nervoso autonomo, migliora il  sistema ormonale, rafforza quello immunitario, promuove l’equilibrio degli stati psicologici ed emotivi, intensifica lo stato di benessere e la vitalità della persona liberandola da tensioni e conflitti, spesso anche inconsci.

La Terapia Craniosacrale è indicata per accompagnare particolari momenti della vita di una persona come la gravidanza, i primi anni di vita del bambino e la vecchiaia.

A chi è consigliato

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Il Massaggio Indonesiano delle Regine

Il Massaggio Indonesiano tra storia e cultura

Il massaggio Indonesiano origina da una tradizione plurimillenaria, tramandata attraverso la pratica e la tradizione orale. Il luogo geografico dello sviluppo del Massaggio Indonesiano si situa a nord dell’isola di Sumatra, nella città di Medan, una città di importanza commerciale che si affaccia sul mare Malese. Qui il Massaggio Indonesiano inizia a svilupparsi fin dal I sec. A.C. arricchendo progressivamente la sua pratica con sapienti contaminazioni culturali come quella araba, della Medicina Tradizionale Cinese, del Massaggio Tailandese e dello Shiatsu giapponese ed elementi del massaggio Ayurvedico.

In Italia il Massaggio Indonesiano arriva, secondo quanto pervenuto dalla tradizione orale perché non esistono documenti scritti, nello scorso secolo attorno agli anni 50. Nella sua versione originale le manovre venivano effettuate principalmente sulla schiena poiché tale massaggio veniva eseguito sul corpo della “Regina” e solo al Re era concesso contemplare  l’addome e i seni delle sue principesse. Si tramanda che venisse praticato alle principesse non scelte per la notte dal Re. Proprio per questo viene anche detto “il Massaggio delle Regine”. Nella pratica originaria tale massaggio comprendeva anche il trattamento dei cinque orifizi superiori e dei due inferiori, in occidente per ragioni culturali questa parte del massaggio non viene eseguita e si concludeva con un delicato e piacevole massaggio sul viso.

Il Massaggio Indonesiano veniva praticato sugli adolescenti a segnare il momento di passaggio alla pubertà, in quando andava anche a stimolare zone collegate alla affettività e alla procreazione senza per questo ricadere nella sfera erotica come intesa nel mondo occidentale.

Il Massaggio Indonesiano appartiene alle cosiddette “Medicine Sacre” cioè a quelle pratiche che si propongono di ricercare l’equilibrio tra Macrocosmo e Microcosmo, il massaggio ha un valore di “trattamento” e di “cura” proprio per i benefici concreti che produce nel corpo, nella psiche e nello spirito, alcune le tecniche del Massaggio Indonesiano vanno, infatti, a lavorare sui canali energetici che collegano organi e visceri principali e, in modo particolare, mirano a liberare emozioni e sensazioni.

Questo Massaggio è consigliato per tutti coloro che sono stressati e cercano di staccare la mente dalla vita di tutti i giorni, per le persone che hanno un difficile rapporto nell’ascolto del proprio corpo e delle proprie sensazioni, per chi desidera liberare le proprie emozioni, per chi ricerca un  piacevole momento di pausa e ricaricare le proprie batterie di nuova energia vitale. Il massaggio va inoltre ad attivare ed equilibrare la connessione tra i due emisferi cerebrali, quello sinistro razionale e quello destro emotivo e lavora sui due principi della filosofia cinese Yin e Yang ingenerando lì dove serve l’autoguarigione di mente, corpo e spirito

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