Godelieve Denys Struyf, inscindibile unità tra muscoli e fattore psico-comportamentale

Godelieve Denys Struyf
Godelieve Denys Struyf

Oggi ci sono sempre più studi in cui le problematiche fisiche di una persona vengono studiate a livello psico-emotivo e spirituale.

Oggi vi parlo di una donna: Godelieve Denys Struyf, fisiochinesiterapista e osteopata.

Come tutti i geni era una grande osservatrice, non solo fu studente delle belle arti e bravissima disegnatrice specializzata sulla anatomia del corpo umano. Denys Struyf aveva osservatoa lungo il corpo umani di diversi individui e aveva intuito l’unità profonda tra l’apparato locomotore e la psiche e in particolare il comportamento umano (fattore psico-comportamentale) classificando i diversi tipi comportamentali.

Essa scrisse: “La forma delle ossa rivela i nostri modi di essere e di agire”.

Essa aveva unito due principi:

Il primo: si tratta delle CATENE MUSCOLARI. In parole semplici, tutti i muscoli del corpo umano, mentre determinano i nostri movimenti e la nostra postura, sono collegati tra loro come gli anelli di una catena. Ogni muscolo non è mai solo, ma si muove assieme ad una precisa linea muscolare o catena di muscoli che si susseguono l’uno all’altro lungo tutto il corpo. Queste catene, a causa dell’energia delle nostre emozioni e sistemi comportamentali sono soggette a tensioni e rigidità e, quindi, costringono il corpo in un atteggiamento limitante la sua naturale libertà di movimento. I segni di questo processo diventano evidenti nella postura.

catene muscolari

Il secondo principio: I MUSCOLI SONO STRUMENTI DI ESPRESSIONE PSICO-CORPOREA. La stessa convinzione è alla base della fisionomica. Come difficilmente riusciamo a nascondere la nostra emotività, a chi ci guarda in volto, allo stesso modo difficilmente, per chi lo sa leggere, possiamo nascondere il nostro stato psico-comportamentale a chi osserva la nostra struttura fisica. 

Quanti ti hanno detto: “Perché oggi sei così triste?”, “Te lo si legge in volto, non lo sai nascondere!”.

Il nostro volto, mentre noi non sempre ne siamo consci, arrossisce, impallidisce, e in esso prendono forma delle precise espressioni facciali legate alla distensione e contrazione dei muscoli facciali, causate dalle emozioni e sensazioni che si sprigionano nel nostro corpo. Per questo motivo i muscoli facciali sono propriamente detti “MUSCOLI MIMICI”. Il nostro volto tradisce delle micro espressioni, che manifestano le nostre emozioni e sensazioni, i nostri pensieri nascosti. Non solo, occhi, naso, fronte, bocca, fronte, iride, la morfologia stessa del cranio prendono forma fisica in base alla nostra situazione psico-comportamentale, cioè quelle maschere comportamentali di difesa che abbiamo assunto fin da piccoli.

Se questo è vero per il volto, lo è anche per tutto il nostro corpo fisico.

E qui ritorniamo a quanto aveva osservato Godelieve Denys Struyf, la quale ha poi ideato un metodo chiamato GDS.

Madame Denys-Struyf, dopo aver a lungo osservato e analizzato la morfologia e la psicologia delle forme del corpo umano, le sue antropometrie e i ritratti, è riuscita ad evidenziare una serie di atteggiamenti e posture corporei come base per la comprensione delle problematiche fisiche a cui quella persona si trova maggiormente soggetta e quali sono i muscoli e le catene muscolari implicate. Un lavoro meraviglioso per noi esperti del settore.

Quello che mi preme farvi conoscere, senza dover entrare nella complessità del lavoro di Madame Denys-Struyf, è il profondo e inscindibile legame tra corpo e psiche.

Quando parlo di psiche, parlo della mente inconscia, quella che determina molti nostri comportamenti abitudinari, le emozioni preponderanti. Questi fattori psico-comportamentali, come dei programmi all’interno di noi stessi, cambiano pesantemente, nel senso che creano uno squilibrio, sia la nostra struttura fisica che la struttura organica del nostro corpo.

Per struttura fisica intendo tutto l’apparato muscolo scheletrico e articolare, le sue catene muscolari, tutta la serie di risposte neurali di compensazioni fisiche che si trasformano nel tempo in espressioni esterne (somatizzazione) di ciò che è in atto a livello interno al corpo e a livello interiore cioè spirituale.

Per struttura organica intendo tutti gli altri apparati del corpo umano, per esempio quello respiratorio, digestivo, riproduttivo, endocrino, neurale… Ogni apparato è profondamente legato a precisi muscoli e meridiani, ogni disequilibrio energetico ed emotivo si carica e si manifesta prendendo forma nel suo apparato di riferimento. La Tradizionale Medicina Cinese ne parla ampiamente.

Il mio invito: impariamo a non fermarci solo ai nostri sintomi fisici: mi fa male qui, mi si è contratto questo muscolo, le gambe non mi tengono, mi fanno male le spalle, ho una cervicalgia, il bacino è roteato e così via…

Domandatevi ulteriormente: cosa a livello psico-comportamentale mi sta causando questo fastidio, che cosa il sintomo, in qualità di campanello di allarme, mi sta dicendo?

Smettiamo di separare il corpo fisico dal corpo mentale, dal corpo emotivo, dal corpo psichico, dal corpo spirituale.

Reimpossessiamoci della nostra profonda unità e cominciamo a collegare le problematiche fisiche con quelle della nostra parte interiore, psico-emotiva-comportamentale e spirituale. Siamo una profondo e inscindibile unità di fisico e psico-spirituale, di conscio ed inconscio, di luce e ombra, di materia ed energia.

Chi frequenta il mio studio viene accolto con questa profonda, complessa e unitaria visione dell’essere umano. È la strada maestra per il vero raggiungimento del proprio benessere personale, che è sempre personalissimo e unico. Non è sufficiente liberare una persona dal sintomo. Quando ti sciolgo una contrattura, ti raddrizzo la postura, ti alleggerisco le spalle, ti libero dalla cervicalgia o dalla sciatalgia, vado a lavorare anche sul tuo aspetto psico-emotivo e comportamentale. 

Ogni problematica fisica è il segnale di qualcosa altro su cui andare a lavorare a livello personale, ogni sintomo è un invito ad una presa di coscienza interiore ad una azione di cambiamento..

Impariamo ad ascoltare il nostro corpo, prendiamo coscienza delle nostre sensazioni ed emozioni, ad osservare i nostri pensieri ricorrenti, ad accorgerci dei nostri comportamenti difensivi e quasi sempre inconsci, (qui ci vengono in aiuto le persone che vivono con noi, famigliari, coniuge, amici). Agiamo per cambiare le nostre programmazioni interiori, sfruttiamo al massimo lo strumento della Kinesiologia, per esempio.

Il corpo fisico è profondamente legato col proprio bambino interiore, col proprio Sé, e a lui dobbiamo ritornare liberando le sue espressioni e desideri.

La vera cura è solo olistica.

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Sciatica, psicosomatica e massaggio

Caro nervo sciatico quanto ti infiammi ti fai proprio sentire…

A molti capita di sentire quel fastidioso dolore che dalla schiena per le natiche scende lungo la gamba…

Varie sono le cause dell’infiammazione. Una di queste non viene sufficientemente considerata: la causa psicosomatica.

Ansia, depressione, stress originati da pesanti situazioni lavorative, esistenziali, familiari e relazionali, oppure uno stile comportamentale automatico acquisito per educazione ricevuta o assunto come forma di difesa a seguito di una ferita emozionale, spesso inconscia, possono generare, se non risolti nel breve termine, questo malessere: la sciatalgia.

Esistono due fattori, uno interno ed uno esterno, da considerare, essi mettono a dura prova il nostro organismo e producono manifestazioni psicosomatiche.

Il fattore interno. Le emozioni salgono dal nostro inconscio in modo spontaneo, involontario e, proprio mentre si manifestano, noi ne prendiamo coscienza. Le emozioni sono in grado di influenzare i nostri pensieri, i nostri stati d’animo, i nostri comportamenti e scelte di vita. Emozioni che destabilizzano la nostra sicurezza di vita, ci fanno temere il giudizio degli altri, ci fanno sentire non all’altezza o insicuri di farcela e noi di risposta non smettiamo mai di impegnarci, di sacrificarci diventato esigenti verso noi stessi, senza mai raggiungere la serenità di sentirci a posto, realizzati, pienamente felici.

Il fattore esterno. Tutto ciò che proviene dalle sollecitazioni e provocazioni dell’ambiente in cui viviamo e ci muoviamo. Per esempio: una notizia scioccante, un genitore anziano ammalato, un evento che condiziona la nostra vita, la perdita di un lavoro, una situazione pesante professionale o familiare, un non buon rapporto con il denaro, una instabilità o insicurezza di vita.

Il movimento “spirituale” causato dai fattori interni ed esterni sollecita tutto il nostro organismo, mente e corpo. Tutto viene filtrato attraverso una complessa rete di informazioni che a livello cellulare viene poi decodificata dal nostro sistema nervoso e da questo a tutti i suoi apparati.

La schiena è quella struttura che ci mantiene in posizione eretta, sicura e dovrebbe trovarsi, ordinariamente, in una condizione di rilassatezza.

Purtroppo ansia, stress, preoccupazioni, pensieri negativi, stili comportamentali generati da emozioni non sane producono nel nostro organismo tensione e rigidità. La schiena è la prima a risentire tutte le tensioni emotive e a irrigidirsi, causando tutta una serie di malesseri che vanno a interessare le cervicali, le spalle, le vertebre dorsali, lombari e la zona sacro coccigea.

I muscoli sono a stretto contatto con il sistema nervoso e immediatamente rispondono ai fattori stressogeni scaricandosi energicamente, ecco perché sono i primi a risentirne. La rigidità di alcuni di essi, come il muscolo Piriforme, causa proprio l’infiammazione del nervo sciatico.

Di conseguenza assumiamo “inconsciamente” posizioni scorrette, quasi per trovare sollievo o per scaricare una tensione emotiva muscolare accumulata, ma col tempo cosa succede? Ecco sorgere artriti, artrosi, perfino ernie e anche la sciatalgia.

Da un punto di vista psicologico la sciatalgia sorge quando una persona è costretta a fare qualcosa che non le va, ad agire per necessità, oppure si è presa la responsabilità di risolvere un problema al posto di altri, oppure ricerca autonomia e stabilità senza mai raggiungerla. Sono soggette a sciatalgia le persone che hanno bisogno di avere tutto sotto controllo e per poterlo fare non si rilassano mai, quelle che sono assalite dal bisogno di “dover” risolvere le proprie preoccupazioni, progettando, lavorando senza tregua, occupando tutti gli spazi del proprio tempo, ma non si accorgono che è proprio questo atteggiamento a stressarle irrigidendole, disperdendo la loro energia vitale. La loro mente è sempre in movimento e non riposa. Di conseguenza hanno messo da parte i propri bisogni, hanno cessato di ascoltare i propri intimi desideri e hanno finito per sacrificare se stesse rinunciando a vivere con piacere, con dignità ed equilibrio. Dicono di non avere mai tempo per se stesse.

Sono persone che sono intransigenti con se stesse, hanno un forte senso del dovere e una rigidità morale, con la scusa che se non fanno loro quella cosa non la fa nessuno. Non delegano.

Sono tutti atteggiamenti e comportanti rigidi, carichi di austerità e severità, dietro spesso c’è la storia di un genitore altrettanto severo con loro o troppo idealizzato.

Un po’ di leggerezza qui servirebbe, ma non sono in grado di concedersela.

E lui, il nostro caro nervo sciatico che fa?

Si infiamma, si carica di calore e tensione e ti dice attraverso quel dolore che ti provoca: “forse non sarebbe opportuno cambiare qualcosa del tuo modo di affrontare la vita?”

Non è facile, occorre una presa di coscienza, soprattutto degli schemi mentali e comportamentali collegati alle emozioni che ci spingono a vivere non in equilibrio. 

Tu cosa ne pensi?

Per prima cosa un buon massaggio, professionale, mirato a rilassare la muscolatura contratta e ad alleviare il peso e la tensione che premono sul nervo sciatico è la giusta e urgente soluzione. Poi consiglio sempre, secondo la sapienza olistica, riprendiamo in mano la nostra vita, prendiamo coscienza dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, del nostro modo di affrontare le provocazioni che ci vengono dalla vita… forse c’è anche lì qualcosa da trattare con dolcezza e amore.

Meridiani e Massaggio

Si può immaginare il corpo umano come un terreno percorso da dei ruscelli sul cui alveo scorre libero, abbondante e trasparente un flusso continuo di acqua.
Lo stesso accade nel corpo umano, ci sono 12 meridiani principali, invisibili agli occhi, all’interno dei quali scorre l’energia vitale, come avviene nei ruscelli, e questa attraversa una linea precisa lungo corpo proprio come vediamo i fiumi nelle mappe geografiche.
 
🧐 A cosa servono?
Hanno la funzione di sostenere, alimentare, equilibrare, vitalizzare e rigenerare tutto ciò che incontrano nel loro percorso: organi, ghiandole e tutti gli apparati.
L’energia vitale (Qi), che scorre lungo i meridiani, svolge una funzione essenziale per la vita e per la vitalità del nostro corpo, della mente e dello spirito.
 
🧐 Cosa accade se il flusso di un meridiano rallenta o si blocca?
Gli organi, le ghiandole e gli apparati, ad essi collegati, iniziano ad indebolirsi, a funzionare non correttamente, determinando dolori, sensazioni non piacevoli, sintomi, stress, poco voglia, stanchezza, insonnia, irritabilità…
 
🧐 Perché il massaggio è importante per i meridiani?
Il massaggio va a lavorare su ogni singolo meridiano liberando ciò che ostacola in esso lo scorrimento dell’energia vitale (Yin/Yang). Di conseguenza il massaggio aiuta i meridiani a fare quello che sanno fare veramente bene: stimolare la capacità di autoguarigione del corpo intero in ogni sua parte.
 
🧐 Come il massaggiatore può fare tutto questo?
L’occhio osservatore del massaggiatore e il tatto delle sue mani riescono a vedere e ascoltare i segnali che il corpo manifesta ogniqualvolta un meridiano non funziona correttamente. Non solo, dal colloquio con la persona il massaggiatore ottiene informazioni utili e conferme su organi, ghiandole, muscoli, apparati in difficoltà.
 
🧐 Quali tecniche di massaggio vengono applicate per lavorare sui meridiani?
Contribuisce alla liberazione dello scorrimento energetico dei meridiani ogni tecnica che favorisce l’aumento del flusso sanguigno, il drenaggio dei liquidi in ristagno, il riscaldamento tissutale, la direzione precisa con cui le mani si muovono sul corpo, lo scollamento delle zone corporee incollate e fredde tipico del massaggio connettivale e della coppettazione, lo stretching perché va ad allungare parti del corpo immobilizzate, l’azione decontratturante di varie tecniche perché scioglie e libera tensioni fisiche ed emotive, la riflessologia applicata su precisi punti energetici del corpo, il lavoro sottile energetico che alcuni massaggiatori, esperti nelle energie sottili, esercitano sulla persona, l’uso della numerologia e dei simboli, i test di riequilibrio kinesiologici.
 
IL MASSAGGIO OLISTICO MIRATO SUI MERIDIANI è una sinfonia articolata di tecniche, conoscenze e operazioni mirate al benessere globale della persona.
Quando i 12 meridiani principali sono equilibrati e l’energia scorre libera e viva in essi, tutto l’intero organismo ha energia e informazioni utili per la naturale autoguarigione e noi percepiamo viva quella meravigliosa sensazione di benessere ed equilibrio.
 
#PierluigiCipriani
#JesoloMassaggi
#Kinesiologia
#Riflessologia

Quale valore ha l’attestato di un corso di formazione?

Nel campo del Benessere olistico non esistono diplomi, ogni certificazione che viene rilasciata da qualsiasi scuola (a parte l’estetica) ha il valore di un ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE.

I Diplomi rilasciati dallo Stato Italiano sono consegnati solo da Enti ed Istituti di formazione da lui riconosciuti, ad oggi non ce ne sono, proprio per questo l’Operatore del Benessere rientra tra le professioni NON RICONOSCIUTE, tutte quelle che rientrano all’interno della legge 4/2013.

Questo per dirti che non esiste in Italia un diploma più valido di un altro, né esistono titoli obbligatori ed abilitanti, pertanto si può esercitare la libera professione senza necessità di alcuna abilitazione.

Al fine di iniziare una attività che rientra nella legge 4/2913 qualsiasi attestato olistico va bene.

Se trovi una scuola che ti assicura di consegnarti un “diploma” “riconosciuto” o che ti “abilita”, gioca sull’ignoranza delle leggi, in realtà è solo una questione di marketing per spingerti a comprare i corsi da loro.

Se vuoi diventare un Massaggiatore Olistico o di Benessere fai attenzione a non praticare massaggi di tipo estetico né massaggi di tipo terapeutico perché questi sono di competenza solo degli estetisti e dei fisioterapisti.

A questo punto ti domanderai: 

Quale valore hanno gli attestati dei corsi frequentati?

Hanno il valore di quello che ti è stato trasmesso ed insegnato, si differenziano per la qualità dei contenuti teorici e delle tecniche pratiche trasmesse tali da differenziarti dalla massa. Ma soprattutto ogni attestato è un segno tangibile della qualità del tuo lavoro, della tua passione, della tua volontà di migliorare i tuoi servizi e trattamenti attraverso una formazione continua perché tutto il tuo lavoro nel settore olistico sia sempre più apprezzato dai tuoi clienti. Sono loro la tua pubblicità.

La legge italiana permette oggi a chiunque di lavorare nel settore delle Discipline Olistiche e Bionaturali, ma i tuoi diplomi sono il racconto e l’attestazione del percorso qualificante che ti ha reso un professionista agli occhi di chi si affida a te e alle tue capacità e, tu lo sai, i tuoi clienti meritano sempre il meglio.

In conclusione, ad oggi nessuna scuola o accademia ad indirizzo olistico può darti un riconoscimento legale, un diploma o una abilitazione come accade dopo aver frequentato una università o altro ente formativo riconosciuto dalla Stato Italiano. Tuttavia lo Stato difende promuove tutti coloro che vogliano intraprendere una professione, punta a scegliere non solo il corso che desideri frequentare, ma vaglia contemporaneamente la bravura e la competenza del docente. Un docente che ha già anni di insegnamento universitario è già una ottima carta di presentazione, soprattutto se ha una formazione ampia che spazia nei vari campi di conoscenza del mondo olistico e della medicina alternativa. 

Il vero docente non si ferma a insegnarti quattro cose in croce da ripetere meccanicamente come un pappagallo senza sapere perché le esegui, e alla fine perché hai pagato ti dà un attestato, un verso docente continuamente ti stimola, apre la tua mente alla tua curiosità di comprendere sempre meglio e in profondità attraverso l’esperienza, la ricerca e l’approfondimento continua, accende in te la passione e il piacere di essere e fare l’Operatore Olistico.

Quindi approfitta!

Coppettazione Cinese

La coppettazione cinese rientra tra le tecniche di medicina alternativa olistica e lavora a livello energetico e fisico e fa uso di speciali coppette di vetro o di silicone o di materiale plastico all’interno delle quali viene creato il vuoto.

La coppettazione riesce a sbloccare situazioni complesse, purificare dalle tossine e sciogliere ristagni energetici che si traducono in blocchi a livello fisico e non solo.

La tecnica:

L’applicazione di una coppetta produce su una specifica e precisa area anatomica del corpo produce una suzione, una aspirazione della pelle a livello locale. Prima di porre le coppette il professionista esegue sempre una attenta valutazione visiva, di ascolto tattile ed energetico sul corpo della persona al fine di verificare se, dove e perché procedere con l’applicazione delle coppette e quale tecnica di coppettazione utilizzare al fine di ottenere il migliore risultato.

Questa trattamento è particolarmente indicato per eliminare contratture, correggere la postura, rendere efficiente il proprio apparato muscolare soprattutto per gli sportivi, indicato anche per episodi di emicrania, sciatica, mal di schiena, ansia e depressione, blocchi, stasi energetiche.

La suzione in precise zone del corpo umano produce un evidente effetto positivo a livello connettivale, a livello energetico, vascolare e linfatico, libera dalle tossine accumulate nella zona trattata ed evidenzia le zone di stasi e di decongestione da sciogliere e liberare.

La coppettazione può lasciare dei segni circolari che scompaiono nel giro di qualche giorno. I cerchi rossi che naturalmente si formano all’interno della coppetta, in base alla tonalità di colore e ulteriori segni all’interno del cerchio, forniscono importanti elementi di lettura della situazione psico-fisico energetica della persona trattata.

Non sempre il professionista procede alla coppettazione, ma viene da lui utilizzata solo nei casi nei quali tale tecnica sia richiesta.

Controindicazioni

La coppettazione cinese presenta alcune controindicazioni:

  • Insufficienza cardiaca
  • Insufficienza renale
  • Dermatite e malattie della pelle, irritazione solare, psoriasi
  • Ferite cutanee
  • Eccessiva magrezza
  • Maggiore presenza di energia Yin mentre è consigliata per un eccesso di energia Yang.

A chi è consigliata:

  • Atleti che praticano sport in modo continuativo
  • Persone che soffrono di contratture, persone limitate nei movimenti articolari muscolari.
  • Postura scorretta.

Mi prendo cura delle mie emozioni?

Voglio condividere con voi una riflessione. Ripensando alle molte persone che hanno fatto la scelta di prendersi cura del proprio benessere rivolgendosi allo Studio Jesolo Massaggi, Kinesiologia, Craniosacrale e Riflessologia Plantare ho notato quello che vi scrivo in questo articolo.

Ci hanno insegnato a zittire le nostre emozioni.

Un considerevole numero di persone ha ricevuto una buona educazione, da piccoli, nel prendersi cura del proprio corpo.

Quasi tutti abbiamo cura per il nostro corpo: seguiamo gli abiti di cui rivestirlo, ci prendiamo cura dei denti, della pelle, dei capelli, della dieta, facciamo attenzione ai sintomi, ci preoccupiamo per quel dolorino che insorge improvviso e corriamo in farmacia o dal medico di base. In casa tutti abbiamo un nostro piccolo “pronto soccorso” da usare all’occorrenza fornito di cerotti, disinfettante, bende, antidolorifico, antinfiammatorio, lassativi, misuratore della pressione, cotone idrofilo, termometro, aghi e siringhe monouso. Siamo equipaggiati per ogni occorrenza, sia per l’igiene sia per prenderci cura del corpo e nei casi più gravi basta una telefonata al 118 che il pochi minuti veniamo soccorsi.

Siamo veramente equipaggiati e formati e sappiamo come agire nella cura del corpo, ma quando il semaforo rosso si illumina per il nostro spirito, per la nostra mente?

Un grido di allarme:

Sono incredibilmente poche le persone che si prendono cura del proprio stato emotivo.

Manca una educazione da piccoli a prendersi cura della propria interiorità, dei propri pensieri, delle proprie emozioni, delle luminose intuizioni, delle sensazioni interiori espresse attraverso la sensibilità del nostro corpo, dello stress che ci ammala.

Moltissime persone tengono tutto nascosto dentro, trattengono, non esprimono ciò che realmente  e spontaneamente provano, sentono. 

L’energia emozionale, automatica, spontanea, involontaria che si libera nel corpo, proprio perché abbisogna di essere fatta fuoriuscire ed espressa per non danneggiare il corpo, la mente e lo spirito, viene da molti e spesso per una errata educazione ricevuta, volontariamente trattenuta, bloccata, frenata. 

Così facendo invertiamo la naturale direzione di risalita delle energia emozionale verso l’esterno, proprio perché fuoriesca e si disperda nell’ambiente attorno a noi. Quando blocchiamo le nostre emozioni questa energia emozionale ritorna pericolosamente indietro per ridiscendere nella direzione del nostro interno, andando in tal modo a squilibrare precisi apparati bersaglio del nostro organismo. 

Sono solito a fare questo esempio: l’energia emozionale ha la stessa potenza di pressione dell’aria che gonfia un palloncino. Per sgonfiare quel palloncino occorre liberare all’esterno quella tensione, quella pressione che preme sulle pareti del palloncino gonfiandolo. Ora prova ad immaginare quella pressione energetica, potente e stabile, sul tuo fegato o sul tuo stomaco: crea uno squilibrio, un affaticamento, un super lavoro in più non necessario e invalidante. Alla lunga quell’organo comincia a soffrire fino ad ammalarsi. La pressione sull’organo si diffonde attorno ad esso, andando a produrre una tensione sui muscoli ed il tessuto connettivo limitrofi a quell’organo e quei muscoli si contraggono, fino a produrre dolorosi Trigger Points, limitano la tua capacità di movimento articolare, e sentii dolori nel tuo corpo. Quella pressione energetica emozionale può indirizzarsi verso la tua mente, trasformandosi in un pensiero fisso che ti tormenta e si ripresenta e ti appesantisce la testa, rendendo iperattiva la tua mente, creando tensioni sui muscoli cervicali e procurandoti fastidiosi mal di testa. Oppure quella pressione energetica emozionale colpisce il tuo spirito facendoti sentire quel peso interno che non sai chiamare per nome ma è così pensante, a volte come un macigno, ti accompagna ovunque, ti deprime e ti toglie energia vitale, solarità, sorriso, ti chiudi in te stesso, perdi la voglia di uscire, di relazionarti.

Abbiamo ricevuto una corretta educazione nel gestire le nostre emozioni?

Purtroppo per molti di noi, fin da piccoli, mamma e papà e anche certi nostri educatori hanno instillato un senso di vergogna, di timore nel manifestare le nostre emozioni. Quante volte ci hanno fatto vergognare per uno nostro comportamento, ci hanno castigati per avere espresso qualcosa che veniva naturale ed era in sintonia col nostro sentire e la nostra personalità, chiamandolo semplicemente un capriccio o non opportuno. Ci hanno detto che dovevamo comportarci da “più grandi” e lasciare certi atteggiamenti da bambini. Oggi abbiamo messo una velo alla nostra sensibilità emotiva per nasconderla agli altri, abbiamo paura di manifestare le nostre emozioni temendo di suscitare una reazione negativa nell’altro, ci hanno educato a trattenere, nascondere, non manifestare a anno anche della nostra autenticità. Molti uomini, perché maschi, temono di esprimere le proprie emozioni per non essere giudicati delle femminucce. 

Eppure nel corso della nostra storia emozionale, ci sono certamente state delle ferite profonde, dei traumi, pensiamo alla ferita di abbandono, di giudizio, umiliazione, rifiuto, ingiustizia, tradimento fino al sopruso. Queste ferite albergano dentro di noi e condizionano i nostri comportamenti emozionali.

Per fortuna possediamo un organismo saggio, gestito da una intelligenza inconscia. Molte di queste ferite le ha curate la nostra intelligenza innata interiore, a nostra insaputa, alcune, le più gravi, le ha nascoste nel magazzino del nostro subconscio per tutelare il nostro equilibrio emotivo e preservare la nostra sopravvivenza vitale.

A molte persone a cui ho chiesto di prendersi cura della propria vita emozionale mi hanno risposto: “come si fa?”. A pochi è stato insegnato come prendersi cura della nostra interiorità, delle nostre emozioni. A troppo poche persone è stata insegnata l’igiene dei pensieri, la dieta da immagini, simboli, archetipi, in altre parole da tutto ciò che vediamo, leggiamo, ascoltiamo per televisione, al cinema, in internet, per strada, nei giornali, nei testi delle canzoni accompagnate da musiche emozionali, cose tutte che inconsciamente e subliminalmente possono destabilizzarci e programmarci, lavorando sulle nostre emozioni.

Raramente siamo stati educati a gestire le nostre emozioni, senza trattenerle e senza rinunciare alla nostra autenticità.

Dobbiamo riempire questo gap, questo vuoto.

Non possiamo prenderci cura del corpo senza prenderci cura delle nostre emozioni. 

Le emozioni fanno parte di noi e non sono separabili dal corpo, semplicemente perché siamo un tutt’uno. 

Perché allora abbiamo ricevuto una sufficiente educazione nel prenderci cura del corpo e della sua igiene e siamo così carenti nell’impartire una educazione corretta nella cura delle emozioni, della mente e dello spirito? 

La cura della mente oggi è stata ridotta a una sfera della mente, quella conscia e razionale , ma abbiamo posto nell’oblio la mente inconscia ed emozionale. Prenderci cura della mente significa, leggere, studiare, informarci, curare la memoria, la capacità intellettuale e critica. La nostra psiche è molto di più! Proviamo a pensare: quando ci è stato impartita una educazione nel gestire e utilizzare tutte le potenzialità delle nostre emozioni, sensazioni, intuizioni, capacità artistiche e talenti?

Le persone che si rivolgono al mio studio per un massaggio, spesso vengono per un dolorino qua e là, per migliorare il loro benessere, ma non collegano quasi mai quel dolorino o quella contrattura ad uno stress emotivo. Molte persone non conoscono la potenza della Kinesiologia nel migliorare il benessere del proprio stato emotivo, né hanno fatto esperienza di quanto la nostra vita può in tutti i suoi settori (relazionale, lavorativo, interiore, progettuale, sentimentale) migliorare notevolmente. 

Mi domando perché passare anni della nostra vita senza prenderci cura della più potente risorsa nel realizzare il nostro vero progetto di vita: la nostra vita emozionale. Quando non ci prendiamo cura delle nostre emozioni queste ci condizionano e ci limitano nella nostra libertà di essere e nella nostra evoluzione personale.  

Quante volte vogliamo fare qualcosa, ma dentro di noi ci sentiamo impediti, bloccati. 

Molti di noi si sforzano nel realizzare i propri progetti di vita, si impongono doveri, sacrifici, ci mettono impegno con un enorme dispendio di forze, denaro ed energia, tralasciando perfino le proprie fondamentali esigenze. Che cos’è questa fatica, questa lotta? Sono i nostri fantasmi interiori, le nostre ferite emozionali limitanti che condizionano i nostri stati d’animo e ci rallentano nel raggiungere i nostri obiettivi: dico di fare una cosa e mi trovo a fare il suo contrario.

Eppure i nostri educatori ci hanno insegnato che per raggiungere qualcosa bisogna metterci impegno, bisogna sacrificarci. In realtà una persona in equilibrio emozionale trova al contrario “piacere”, soddisfazione nel realizzarsi.

Al contrario, quando le nostre emozioni sono in armonia con noi stessi, tutto diventa più facile, piacevole, spontaneo, non faticoso, sembra il vento sia a nostro favore e non ci soffi più contro. Quante volte abbiamo provato questa facilità e velocità nel realizzare i nostri progetti, ma forse non ci siamo mai chiesti perché ci accadeva questo: il nostro equilibrio emozionale era forte!

Ma cosa succede nella realtà?

Se uno ha una gamba rotta, lo assistiamo, lo portiamo a fare i raggi, gli diciamo fermati e prenditi tempo per curarti, poi riprenderai i tuoi doveri. Ma se uno ha una ferita emozionale, gli diciamo: “datti una mossa, lascia stare le tue fantasie, rimettiti a lavorare per non pensare”. 

Non c’è attenzione, non c’è cura, anzi aumentiamo nella persona la difficoltà emozionale facendo sentire quella persona giudicata, derisa, la consigliamo nel mettere a tacere tutto per dimostrarsi forte e mostrare carattere. Quella persona tende a sdoppiarsi e a sopprimere le sue emozioni reprimendole e chiudendole dentro un cassetto. Così facendo quella ferita emozionare rimane irrisolta, permane dentro e continuerà a condizionare, a volte in modo pesante, la nostra vita, le nostre scelte, la nostra libertà.

Ho lanciato un sasso nello stagno, pensiamoci. 

Riprendiamoci la cura delle nostre emozioni. Non esistono emozioni cattive o buone, ma solo emozioni che hanno qualcosa da dirci per migliorare la nostra vita e liberarla.

Libera le tue emozioni per liberare la tua vita.

Impariamo a fare meditazione, ad ascoltarci dentro senza giudizio, a lasciare emergere ogni cosa, anche la più oscura con perdono e gratitudine. Scopriamo cosa può fare la Kinesiologia per la nostra salute emozionale e mentale. Scopriamo il massaggio emozionale per liberare le emozioni dolorose e nascoste, le memorie che abbiamo impresso dentro di noi. Prendiamoci cura della energia emozionale nel lasciarla andare, per sgonfiare la pressione dei nostri colorati palloncini o per investirla nei nostri progetti, nelle nostre relazioni, nella nostra professionalità, nella nostra famiglia.

Per ogni domanda sono a vostra disposizione, mi piacerebbe che continuassimo insieme ad approfondire questo importante tema.

Cibo ed Emozioni nella Medicina Tradizionale Cinese

Per la Medicina Tradizionale Cinese i cinque sapori base presenti nella nostra dieta, l’aspro, l’amaro, il dolce, il piccante, il salato, possono essere utilizzati per riequilibrare le nostre emozioni.

Ogni emozione esercita un grande influsso sul nostro organismo e può determinare il nostro benessere o il nostro malessere. 

Quando una emozione è ipermanifesta o ipomanifesta, per esempio un momento di eccessiva gioia o un momento di totale assenza di gioia, essendo smisurata o troppo contenuta può provocare delle conseguenze negative al nostro organismo, i danni peggiorano quando lo stato di iper/ipoemozione perdura nel tempo.

Regola di saggezza: le emozioni vanno sempre espresse dal nostro interno verso l’esterno e con equilibrio. 

Per la Medicina Tradizionale Cinese non esistono emozioni cattive o buone, ma emozioni che rischiano di essere troppo eccessive ed emozioni, a contrario, impoverite, poco vissute e manifeste o peggio ancora trattenute.

Nella nostra cultura rabbia, tristezza, malinconia, paura, per esempio, sono indicate come emozioni negative e crediamo possano ridurre la nostra felicità. Per la Medicina Tradizionale Cinese, invece, non c’è la distinzione tra emozioni negative o positive, tutte le emozioni sono “normali” perché tutte sono una espressione interna/esterna di una risposta fisiologica ad una stimolazione, o di una energia inconscia memorizzata in noi (trauma) in un momento preciso della storia della nostra vita. 

Ciò che conta è che tutte le emozioni senza distinzioni siano mantenute nel loro equilibrio naturale, né troppo né poco e abbiamo sempre modo di essere espresse. 

Le emozioni hanno bisogno di liberare tutta la loro energia fuori da noi, mentre si manifestano nel movimento che va dall’interno verso l’esterno.

Certo, in un momento di rabbia, non significa che abbiamo la libertà di ammazzare una persona, bensì dobbiamo educarci ad esprimere ogni emozione in modi non distruttivi per noi e per gli altri, ma ripeto vanno sempre espresse e non represse. Questo perché le emozioni non espresse o liberate vanno a togliere equilibrio al nostro organismo nel movimento inverso, cioè verso l’interno. L’energia emozionale non liberata all’esterno ritorna all’interno andando ad attaccare gli organi interni, squilibrandoli e stressandoli nelle loro funzioni. 

Ogni emozioni, quando ritorna al suo interno, ha un preciso “organo bersaglio” verso il quale irradiare la propria potente energia compressa e assieme all’organo produce uno squilibrio sul meridiano ad esso collegato. 

Per esempio la rabbia colpisce il fegato, l’eccessiva gioia il cuore, la tristezza i polmoni, la paura i reni, i pensieri ossessivi la milza ed il pancreas.

Ritornando al cibo, quello che mettiamo in bocca può innalzare e accrescere il livello delle nostre emozioni come anche ridurre e calmare le emozioni eccessive.

Se nella nostra dieta sono presenti i cinque fondamentali sapori, anche il nostro “chi” (la forza dell’energia vitale) scorre fluido e armonio dentro di noi, calmando e nutrendo il nostro spirito e la nostra mente.

Ecco un piccolo schema per capire meglio cosa i cinque sapori base possono aumentare o diminuire delle nostre emozioni:

SAPORE MERIDIANO EMOZIONE IPER EMOZIONE IPO
Aspro Fegato Cistifellea Rabbia Pensieri
Amaro Cuore Intestino Tenue Gioia Tristezza e
Preoccupazione 
Dolce Milza e Stomaco Pensieri Paura e Shock
Piccante Polmoni e
Intestino Crasso
Preoccupazione e
Tristezza
Rabbia
Salato Reni e Vescica Paura e Shock Gioia

Troppa gioia manda in confusione il nostro spirito e può causare ansietà. Questo genere di gioia non porta ad una profonda pace e senso di benessere, al contrario provoca un sovreccitamento e iperattivismo.

Quando c’è carenza di rabbia il nostro “chi” non può aumentare la sua energia vitale e noi non riusciamo a difendere gli altri o noi stessi. Se invece siamo troppo arrabbiati, diveniamo violenti e crudeli.

Se non ci preoccupiamo a sufficienza, possiamo dimenticare qualcosa di importante per la nostra vita e non saremo stimati come affidabili dagli altri. Troppa preoccupazione ci porta alla dispersione e ci indebolisce.

La tristezza ci stimola a coltivare il sentimento dell’amore,  sentire la perdita di qualcuno o qualcosa ci rende umani. L’eccessiva tristezza ci consuma nel dolore.

La paura diminuisce la forza del “chi’, ci aiuta a ritornare sui nostri passi e fare il punto della situazione. Se noi siamo impauriti la nostra mente si blocca e non riusciamo a pensare e ad agire in modo corretto.

Quindi ogni emozione ci aiuta quando è nel suo equilibrio e ci spinge verso la nostra vera realizzazione e pienezza di vita.

Curo la malattia o il benessere?

Di che cosa mi devo prendere cura? Della malattia o del mio benessere?

Di fronte alla domanda, curo la malattia o il benessere, la risposta può sembrare banale: “la malattia si cura”. Tutti noi quando stiamo male, ogniqualvolta accusiamo un dolore oppure un sintomo corriamo, giustamente, dal medico. Questa mentalità del medico riconosciuto come “colui che cura la malattia” ci ha accompagnati fin dalla nascita e appartiene alla educazione ricevuta in famiglia, a scuola, volutamente consolidata dalla pubblicità nei media.

La pubblicità nei media mantiene, infatti, viva e diffusa, questa mentalità comune del “curare la malattia” enfatizzando i disagi negativi di una malattia per offrire immediatamente una soluzione facile, veloce e scientifica:  il prodotto ideale per togliere quel fastidio! Nella nostra mente avere una soluzione curativa a portata di mano soddisfa inoltre altre due importanti esigenze tipiche della nostra società, la soluzione deve essere efficiente e veloce: la “facilità” di utilizzo che ci sottrae l’attenzione dalle “complicazioni” sottostanti la soluzione proposta (le controindicazioni), e la “velocità” poiché la cura deve soddisfare il nostro desiderio del “tutto e subito”.

Nonostante la ricerca scientifica spenda ogni anno ingenti somme per trovare nuove cure efficaci, un grande impegno da lodare e sostenere, nuove malattie sorgono all’orizzonte. Non dovremmo forse anche impegnarci per studiare e migliorare il benessere dell’individuo come deterrente del insorgere di vecchie e nuove malattie?

Io penso che fermarci a considerare il binomio “cura <—> malattia” sia un modo limitante di guardare alla realtà, tu cosa ne pensi?

La mentalità di mettere in primo piano la malattia come obiettivo finale a cui indirizzare la cura può sviluppare dei comportamenti scorretti.

Eccone di alcuni molto frequenti:

  • Inizio a preoccuparmi e mi rivolgo al medico, faccio esami e spendo soldi solo quando sto veramente male? Ma cosa era successo prima di star così male? Quali eventi, comportamenti, segnali, stati d’animo, sensazioni, pensieri, abitudini scorrette, stile di vita innaturale? Con quali agenti chimici, tossici son venuto a contatto a livello di aria, pelle, alimentazione?
  • Pochi sono stati educati ad ascoltare il proprio corpo e i suoi messaggi, di conseguenza quando ci  si presentano passiamo superficialmente oltre.
  • Per educazione ricevuta scatta quell’imperativo morale secondo il quale dobbiamo essere efficienti nonostante tutto, ci sentiamo così responsabili dei nostri compiti nella famiglia e nella società da tacere le nostre esigenze di rispetto per il nostro corpo e per il nostro benessere interiore, le mettiamo in secondo piano.
  • La competitività sociale ci spinge a chiedere al nostro organismo performance e prestazioni come se fossimo una specie di robot indistruttibili, oppure grazie alla mentalità “cura la malattia”, ci pensiamo in qualche modo aggiustabili e quando un pezzo di noi si rompe e non si può aggiustare, vorremo che ci fosse sempre sostituito, altrimenti a cosa serve la scienza!

Subdolamente la mentalità del “cura la malattia” ci spinge ad accettare comportamenti non dignitosi e non rispettosi del nostro benessere, non ci indigna nel dover vivere in un ambiente contaminato e non salutare, non ci spinge a comportamenti etici ed ecologici a favore dell’ambiente in cui viviamo.

Il nostro organismo è capace di adattarsi allo stress, alle situazioni di non equilibrio, a superare anomalie, eccessi nel cibo, nel bere, nello sport, nel lavoro, ma non possiamo chiedere al nostro organismo miracoli, soprattutto se già debilitato e con le difese immunitarie deboli

Se cambiassimo mentalità e ci prendessimo cura del benessere saremmo degli “indignati” contro tutto ciò che non tutela il benessere personale e collettivo.

Se al corretto enorme dispendio di soldi e risorse per curare la malattia, crescesse nelle masse la cura e la tutela del benessere dell’individuo, dell’habitat dove ogni giorno noi traiamo vita ci sarebbe un grande salto di qualità evolutiva negli esseri umani, nello stile di vita individuale, sociale, lavorativa, familiare e del tempo libero, ci sarebbe un altissimo rispetto della natura, saremmo più etici e civili e penso anche molto meno ammalati e stressati.

La cultura occidentale del “cura la malattia” ha dimenticato negli ultimi 2000 anni l’altra faccia positiva della stessa medaglia della malattia, il benessere. Nelle Tradizionale Medicina Cinese e nella medicina Ayurvedica l’accento era posto sul benessere integrale della persona, il medico si prendeva cura del benessere della persona prima della malattia. L’idea di benessere allora inglobava una visione molto ampia dell’essere umano compreso sotto l’aspetto spirituale, fisico, psichico ed il suo rapporto con l’ambiente.

A cosa abbiamo ridotto, noi occidentali, il termine “benessere”?

Ad un weekend coccoloso presso un lussuoso albergo con SPA, o ad una pausa mordi e fuggi presso un centro estetico o uno studio di massaggi, a creme e profumi, ad esperienze sensoriali e rilassanti. Il benessere non è la quotidianità ma limitata ad un frammezzo di tempo, ad una pausa strappata dalla vita reale. Dati i costi del benessere un’altra idea serpeggia nel pensiero collettivo: il benessere possono concederselo solo le categorie sociali più benestanti. Il benessere non può significare evasione dalla realtà, né una concessione per pochi.

La generazione dei genitori del dopo guerra e del boom economico hanno trasmesso una mentalità per la quale il benessere significava risalire lo stato sociale, poter acquistare strumenti tecnici all’avanguardia che migliorano la qualità della vita, status symbol. Oggi possiamo ben accorgerci che il consumismo non è vero benessere ed il prezzo pagato dall’ambiente è stato enorme: questa ricetta non ha prodotto la felicità promessa.

Che cos’è il benessere? Difficile dare una definizione, tanto è vasto questo concetto.

Il benessere è dato da tutti quegli elementi essenziali alla realizzazione e alla evoluzione di una persona nel corso della sua vita personale e sociale, capace di mantenerla in un dinamico stato di equilibrio fisico, mentale e spirituale. Il benessere appartiene a tutti gli esseri umani, nessuno escluso, e alla vita quotidiana. Benessere è “ben-essere”.

La mentalità di poter “curare la malattia” può alimentare le possibilità di sviluppo della malattia ogni qual volta io accetto il fatto di non aver tempo ora per prendermi cura di me, quando mi fa rimandare ad un futuro non programmato le mie esigenze essenziali o mi spinge a scendere a compromessi con tutto ciò che mi stressa, mi appesantisce, mi debilita. La “permanenza nel tempo di un disequilibrio” sia interiore ed emotivo, oppure fisico e mentale conduce progressivamente e inesorabilmente alla formazione della malattia. Tanto più dura questo “tempo di distress” (stress negativo) tanto più la malattia si aggrava e si trasforma in cronica, in una patologia.

Domandiamo se è dignitoso aspettare la confluenza delle circostante giuste o opportune per il mio vero benessere (più serenità economica, tempo per prendermi cura di me, un habitat non inquinato…)? Posso re-inviare il diritto di prendere in considerazione il mio benessere solo dopo aver risolto le problematiche più urgenti della vita? Il prezzo nel frattempo pagato non ha valore! Alla fine non sempre basta una medicina, una pastiglia, un antinfiammatorio, un antidolorifico per ritornare subito in forma. Il mio organismo ora è indebolito, ha assunto delle cronicità per le quali dovrò assumere pastiglie per tutta la vita, anche la mia struttura fisica ne ha risentito in postura, agilità nei movimenti, lo stesso la mia mente non ha più la freschezza mentale di prima, stanchezza, poca energia vitale. Non basta curare la malattia se non curo il benessere.

Quante volte mi son detto: ‘finché sto bene tiro avanti, riesco a sostenere questa situazione stressante, faccio il forte, spero di non ammalarmi”?

Questo pensiero è un indicatore di come ancora siamo lontani dal curare il benessere, mentre possiamo curare la malattia. Serve un cambiamento radicale di mentalità.

Passare dal curare la malattia alla priorità di prendersi cura del benessere proprio, della società e dell’ambiente è una educazione che deve iniziare da piccoli, essa inizia dal singolo per poi estendersi alla comunità e all’ambiente.

Il benessere è collegato alla evoluzione personale della propria autocoscienza, è intimamente legato al proprio progetto di vita, cammina assieme a coerenza, autenticità e verità, è infuso di amore e responsabilità. Finché io non divento “cosciente” del “valore” del benessere, non mi impegnerò per esso, avrò comportamenti incoerenti. Il benessere è come un faro nel mare, ti dà la direzione delle tue scelte, del tuo agire, del tuo alimentarti, della qualità delle tue relazioni, della cura che hai dell’habitat in cui vivi a partire dalla cartina gettata per terra.

Prenderci cura del benessere ci spinge a porre attenzione sulle “cause” che hanno provocato quel lo specifico malessere e non a curare i sintomi, ci orienta ad assumere nuovi comportamenti e stili di vita più etici ed ecologici, ci rende coscienti nel mantenere il nostro organismo e la nostra mente in un riequilibrio costante e dinamico per superare i fattori che mettono in pericolo il nostro ben-stare o ben-essere.

Forse accanto al medico “cura la malattia” avremmo bisogno di medici o di “esperti in benessere” non coinvolti negli interessi di marketing, ma esperti capaci di illuminare le nostre coscienze ad una vita di benessere fisico, psichico e spirituale.

La stessa parola “sano”, dal greco “saos”, significa rimanere illeso, integro. Non riguarda la malattia né la sua cura, né solo la prevenzione, l’accento è sulla integrità dell’essere umano.

Mantenersi autentici, integri, in armonioso equilibrio fisico, mentale e spirituale con se stessi, gli altri e la natura.

Qual’è la tua mentalità, curo la malattia o il benessere?

Come ogni giorno ti mantieni o stai migliorando il tuo benessere personale e collettivo?

Quali sono i tuoi suggerimenti ?

Massaggio Bio Emozionale, che cos’è ed i suoi benefici

Il Massaggio Bio Emozionale è una esperienza da vivere perché ci vitalizza e ci ridona la coscienza di noi stessi.


Il Massaggio bio emozionale entra nell’anima e muove le emozioni perché ogni tocco, ogni movimento sul tuo corpo esprime cura, attenzione, rispetto, cuore come un caldo abbraccio che protegge, riscalda, rassicura, tiene senza stringere, libera e lascia andare.
Il Massaggio Bio emozionale non si riceve, lo si ascolta con l’anima. È un massaggio sensoriale dove la mente lascia il posto al corpo integrato perfettamente col Sè interiore e proprio quando l’ascolto si fa silenzio, loquace diventa un’altra voce: la tua voce interiore e intima, essa emerge sottile e vera dal tuo profondo e vibra di sensazioni.
Nella misura in cui ti fai ascolto tutto si amplifica, la tua capacità di prendere coscienza di ogni cosa si apre allo stupore, non si immagina prima cosa emergerà dal Profondo, non ha attese ed è priva di giudizio. Tutto quello che il rumore della mente, della frenesia della vita di ogni giorno o la durezza posta sul proprio animo ha coperto, nascosto o esiliato dalla terra della vita di tutti i giorni, ha la possibilità di esprimersi, di vibrare e di farsi udire e comprendere dalla nostra Coscienza.
Il Massaggio Bio Emozionale allenta le tensioni, elimina lo stress, distende i muscoli, alleggerisce l’anima, ci fa sentire che il nostro cuore è vivo e batte emozioni, ci ricarica di energia vitale e forza nuova per realizzare i nostri progetti.
IL Massaggio Bio Emozionale alla fine ti rende cosciente di una grande verità: tutto nella tua vita inizia dalla “cura che hai di stesso”, dall’ascolto sincero e leale delle emozioni e sensazioni che salgono dalla tua anima, dal porre un momento privilegiato di stop a tutto e tutti per affermare che al centro del tuo universo ci sei tu e niente e nessun altro, perché dall’equilibrio e dalla tua centratura interiore tutto prende forma, vita e identità, diventa parlante di te e della tua unicità e tu hai bisogno di alimentarti non solo di cibo, ma della tua anima, in altre parole di “amore” e “vita”.
Ecco perché “Bio”. Bios significa “vita”. Per tornare alle origini della vita dobbiamo ri-prendere coscienza di noi stessi, di tutto quello che sussurra, esprime, racconta, grida, sottace nel nostro corpo il nostro Sé fino agli infiniti spazi dell’anima.
Il Massaggio Bio Emozionale non è solo una tecnica di massaggio, tu ne sei il protagonista. Non è importante il tocco del massaggiatore, anche se la sua bravura e professionalità sono fondamentali, tu stai al centro di quel vortice di amore per ogni anche se piccola e appena percepibile sensazione, per ogni energia sottile e vitale che vibra dentro e oltre te nel mondo che ti circonda, per ogni emozione che ti racconta e ti fa esistere.
Il Massaggio Bio Emozionale scioglie i blocchi energetici, muscolari ed emotivi, libera da pesi e memorie inconsce proprio perché tutto viene eseguito dal massaggiatore e ascoltato dal massaggiato col cuore, con dolcezza, senza giudizio, senza attesa e con un costante e rispettoso profondo incondizionato ascolto.
Si instaura una altra frequenza vibrazionale attorno a quel lettino, aria fresca, leggera, profumata che tutto ricalibra, risana, rinnova. Più che un massaggio è un “evento di benessere”, mentre accade si realizza.
Penso sia impossibile non provarlo, e quando lo si riceve, il desiderio è di non lasciar scorrere troppo tempo dal riceverne un’altro.

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Il segreto del Benessere

Il Benessere è la risposta armoniosa di un equilibrio profondo in atto nella nostra vita e sempre in continuo movimento.

Il Benessere non si raggiunge una volta per tutte, è il risultato di un equilibrio dinamico perché sempre nuovo e ritrovato. Ogni giorno il nostro sistema innato risponde alle provocazioni del mondo esterno, agli eventi della vita ed contemporaneamente alle problematiche fisiche ed emotive interne che ci destabilizzano e ristabilisce il precedente equilibrio infranto oppure ne ne ricalibra uno nuovo adattato alle nuove condizioni. Questo perché il nostro organismo non corra il rischio di collassare a causa dello stress fisico, mentale ed emozionale sperimentato a casa di eventi esterni e interni al corpo umano che ci definisce come persona unica e irripetibile. In breve in noi esiste una Intelligenza innata che ci difende da tutto quello che potrebbe mettere in pericolo la nostra vita e l’armonia di ogni singola parte di noi con il tutto.

La vita ogni giorno ci riserva esperienze nuove, sfide, minacce, pericoli, novità e innovazioni, imprevisti, traumi fisici e psichici, cambi di programma, adattamenti, rischi, competizione, scontro, situazioni stressanti a cui dobbiamo fare fronte, come se ci venissero fatte delle domande a cui dover dare in ogni caso sempre una risposta, qualunque essa sia, pena la nostra stessa esistenza in questo mondo. Se non sono elastico, modulabile, adattabile, rinnovabile, creativo, intelligente, correggibile, aperto mentalmente, pronto al cambiamento, all’apertura mentale, all’improvvisazione momentanea, disposto a riprodurre nuovi equilibri e armonie per superare ogni crisi in atto nel sistema corporeo, mentale e spirituale del mio “essere in questo mondo”, io sono a rischio estinzione.

Chi mi protegge da tutto questo, chi veglia su di me?

In prima istanza l’Intelligenza Innata: ogni giorno c’è una intelligenza agente in ciascuno di noi la quale costantemente gestisce tutte le operazioni che permettono al nostro organismo non solo di compiere tutte le sue complesse funzioni, ma anche di preservare e mantenere il nostro stato di salute adattando e rimodellando egregiamente il sistema corpo-psiche-spirito a far fronte ad ogni possibile pericolo o minaccia (pensiamo solo al sistema immunitario) o cambiamento di condizioni e abitudini: il miracolo della vita si compie ogni giorno, non solo quando siano stati concepiti.

Ventiquattro ore su ventiquattro il nostro sistema corporeo è sottoposto a check-up e programmato dalla intelligenza innata attraverso infinite operazioni neurali , chimiche, elettriche, vibrazionali, psichiche, emozionali, energetiche… per meglio adattarsi ai cambiamenti in atto, alle nuove condizioni di vita.

Tutto nel nostro corpo coopera a questa sinfonia di armonie riscritte: dalla singola cellula al cervello, ogni organo, ormone, viscere, muscolo, valvola, diaframma, orofizio… tutto avviene in modo automatico, spontaneo, immediato o graduale, senza che noi ne siamo coscienti. Ogni operazione esprime una intelligenza innata che ha un compito essenziale: mantenerci in vita il meglio possibile con tutte le risorse di cui in ogni momento attuale ha a disposizione.

Quando tutto questo sistema di sistemi è in armonia con dentro e fuori di noi ci trasmette luna meravigliosa sensazione: quell’appagante senso di Benessere, Leggerezza, Felicità, Pienezza, Serenità che proviamo in alcuni momenti.

In noi esiste anche una Intelligenza Razionale, essa ci permette di prendere coscienza di una piccola parte di quello che accade dentro e fuori di noi, rendendoci consci di quello che ci accade e proviamo ci mette in grado di assumere dei comportamenti adeguati per migliorare il nostro benessere, compiendo azioni concrete e coraggiose, formulando pensieri positivi e propositivi, progetti, strategie, ci consente di dare ragione di ogni cosa che ci accade e proviamo per quanto possibile, trovando rimedi, soluzioni e aiuti, in breve con la nostra mente razionale noi possiamo aiutare e collaborare con la nostra intelligenza innata. L’equilibrio e la costante collaborazione sinergica di queste due intelligenze è fondamentale per il nostro Benessere. Basta solo che una delle due sottometta l’altra e il nostro benessere subito ne risente.

Varie possono essere le nostre risposte personali e razionali agli squilibri che mettono in difficoltà la nostra esistenza quotidiana: possiamo trasformarci in dei combattenti, oppure ci comportiamo da incoscienti che non si rendono conto di ciò che il corpo comunica e non vedono i problemi (cecità di autocoscienza), oppure diveniamo dei codardi che gettano la spugna e si chiudono nella apatia senza reagire, oppure siamo come dei ciechi e sordi ai segnali da continuare a vivere come se stessimo bene ma la realtà è un’altra e perseveriamo nel mantenere intatte le nostre vecchie abitudini, certe convinzioni limitanti assunte in famiglia o dalla educazione ricevuta, oppure stiamo male ma non ne capiamo nulla e ci mettiamo con fiducia nelle mani di chi sa più di noi con cieca fiducia.

Eppure ogni volta che il nostro organismo combatte o manda segnali (sintomi) di insofferenza o di squilibrio, oltre all’importante rimedio medico domandiamoci: Che cosa mi sta dicendo il mio corpo attraverso i suoi messaggi di dolore, debolezza, difficoltà, fastidio e insofferenza?

Dietro ogni squilibrio in atto c’è una provocazione che ci viene fatta, c’è qualcosa che la sta causando. Ed è proprio quando la vita viene messa in pericolo che riusciamo ad apprezzarne tutto il suo valore senza prezzo.

Il Benessere non si raggiunge una volta per tutte, la vita è sempre in cambiamento e ci lancia sempre nuove sfide. Cercare il Benessere, significa prenderci cura di noi quando stiamo bene (ma quando stiamo bene non ci pensiamo) e quando il nostro benessere diminuisce. Quando il Benessere si indebolisce significa che abbiamo un interrogativo vitale e personale a cui dobbiamo dare una risposta, comporta una azione da intraprendere, un cambiamento da affrontare, un salto di qualità da fare a vari livelli.

Spesso una diminuzione del Benessere accade proprio lì dove ci viene data una prova da superare. Dietro al non-benessere c’è sempre un trauma, una emozione negativa, una sofferenza, una paura, una debolezza, un vuoto, una ferita già sperimentati e vissuti e da risolvere.

Il Benessere è infinitamente di più di un’ora di piacere presso una SPA, è un compito da affrontare, in una parola il nostro Benessere è collegato alla nostra essenza più profonda, al nostro reale progetto di vita, al nostro scopo in questo mondo, alla nostra felicità che non altro è la nostra vera realizzazione.

È in questo senso che assumere una alimentazione sana e corretta, curare se stessi e la propria autostima, affermare e difendere la propria dignità, ascoltare i messaggi del proprio corpo, le sensazioni e sintomi che esprime, vivere con trasparenza le proprie emozioni, liberare i traumi e lo stress accumulati, superare momenti di crisi e di squilibrio fisico, mentale ed emozionale, vivere con piacere e soddisfazione appartengono ai compiti di ogni essere umano, perché la vita va vissuta con ben-essere.

Proprio per questo ogni persona che entra nello Studio Jesolo Massaggi & Kinesiologia non viene solo a ricevere un Trattamento di Benessere ma viene condotta a ricercare il suo Benessere ad ogni livello: nella vita intima e spirituale, fisica, personale e familiare, sociale e professionale.

Ricevere un massaggio non è solo provare il ringraziamento del corpo che ti fa sentire più rilassato, ma sentire in quel benessere diffuso quella che dovrebbe essere la tua fondamentale dimensione di vita. Ricevere un trattamento di Riflessolgia Plantare è prendere coscienza che i tuoi piedi ti parlano e ti possono aiutare a ritrovare equilibrio proprio lì dove qualcosa ti sta destabilizzando. Fare una sessione di Kinesiologia ti aiuta a prendere maggiore coscienza della tua vita e trovare quella soluzione al tuo problema che da solo, nonostante la tua volontà e impegno personale, non eri in grado raggiungere. Vivere una esperienza di trattamento craniosacrale ti aiuta a risentire il respiro primario del liquido encefalorachiano, che pulsa dentro di te, riprendere il suo movimento lungo e sinuoso, il suo armonioso equilibrio che poi trasmette a tutte le cellule e organi e tu lo noti subito nella serenità che si sprigiona dentro di te.

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