Non ti capita mai di restare come bloccato nell’analisi delle cose e di non agire, aspettando il tempo di avere idee più chiare e muoverti in tutta sicurezza?
Fin da piccoli ci hanno insegnato ed educato a pensare, ragionare, riflettere, valutare, progettare. Queste sono tutte operazioni della nostra mente logico-razionale importantissime e necessarie.
Ma domandiamoci: in base a che cosa pensiamo, ragioniamo, riflettiamo, progettiamo?
Alla base dei nostri ragionamenti c’è una precisa visione del mondo, una costruzione morale e di valori, ci sono le nostre conoscenze acquisite. abbiamo tutto quello che fino ad oggi abbiamo acquisito, imparato, sentito, vissuto, ma ci manca tutto quello che ancora non abbiamo elaborato. quindi i nostri pensieri si basano su dati per noi certi ma sempre limitati, eppure li consideriamo come assoluti.
Agire con la mente logico-razionale ci porta ad agire nei limit del conosciuto, della cultura imperante nella nostra società, del pensiero comune, dell’acquisito nel corso della nostra esperienza terrena (educazione ricevuta, libri letti, insegnamenti morali, dettami genitoriali o di chi riveste un ruolo di esperto o tecnico nella società, perché dicono di sapere più di te, social, pubblicità, informazioni ripetitive etc…).
Ma alla fine chi decide per la propria vita sei tu solo, chi paga le conseguenze delle scelte sei solo tu e le paghi a prezzo della tu vita. Certo, ti puoi fidare ma anche no. Non demandare mai a nessuno le scelte della tua vita, prendile tu nell’ascolto di te stesso e della verità che alberga dentro di te.
A proposito di esperienza terrena, quando siamo stati toccati da un trauma, da una ferita, da una esperienza poco piacevole ci viene difficile muoverci in quella direzione finché non abbiamo risolto quel blocco. ce ne accorgiamo quando non riusciamo a muoverci spontaneamente in direzioni per altri semplici e spontanee, è un problema e un limite solo nostro personale. Qui la mente razionale ci può venire utile nel ricercare il trauma, nell’imparare dagli sbagli, nel vigilare su noi stessi perché aumenta la nostra consapevolezza, ma i traumi abitano nell’inconscio ed è lì che dobbiamo andarli a rielaborare.
Alle volte il pensiero ci fa fare i suoi voli pindarici e cos¡ ci troviamo a costruire castelli in aria. perfino ci convinciamo tanto di una cosa che spingiamo la realtà ad essere secondo il nostro pensiero, ingannando noi stessi e gli altri, perché anche la mente logico-razionale ci può ingannare.
Analizzare le cose ci porta giustamente a diventare sempre più selettivi, ma di contro ci porta anche a diventare a priori chiusi a tutto quello che riteniamo per noi inutile, sbagliato, superfluo, non interessante, non secondo il nostro personale modo di vedere. Dimentichiamo troppo facilmente che noi “siamo molto di più” di quello che pensiamo di essere e che la realtà è assai più complessa delle nostre semplificazioni.
Tanto più diventiamo certi dei nostri pensieri, visioni, delle nostre ideologie, tanto più ci chiudiamo in gruppi, associazioni, partiti che la pensano come noi tanto più ci trasformiamo in agguerriti esseri contro altri esseri a noi simili solo perché non la pensano come noi o non si comportano come noi, o abbracciano una altra cultura o incredibilmente hanno la pelle diversa dalla nostra. Spesso non sopportiamo chi mette in discussione le nostre certezze o i nostri assiomi, la nostra cultura: se fossero messe in discussione cadrebbe tutto il nostro castello di carta e non ce lo possiamo permettere. Ma metterci in discussione su quello che realmente ci limita o sulle ansie, tristezze, insoddisfazioni, paure, rabbia che sentiamo dentro è la via maestra verso l’evoluzione personale.
Perché quando ci imbattiamo in un problema analizziamo?
Perché vogliamo capire, dare un senso alle cose, togliere ciò che non funziona e migliorare quello che già produce un risultato, ma soprattutto perché la nostra mente logico-razionale ha bisogno di possedere la realtà, di averne il controllo, e noi percepiamo la soddisfazione di essere in grado di modificare la realtà a nostro piacimento e utilità. Avere il controllo della realtà ci fa vincere la paura dell’ignoto, delle brutte sorprese, ci fa sentire più sicuri e certi del da farsi prima di passare all’azione.
Però non dobbiamo dimenticarci che il ragionamento è limitato dalle conoscenze in nostro possesso, la nostra visione della realtà, dall’educazione ricevuta, dalla cultura dell’ambiente in cui viviamo, dalle informazioni che ci vengono propinate come vere e ripetute in continuazione, dalle autorità preposte che certificano la verità, oggi sembra perfino senza più il bisogno della verifica oggettiva in confronto leale con visioni diverse.
Accanto al ragionamento esiste un’altra facoltà che ci appartiene e non dipende dalla mente logico-razionale, di questo vi voglio parlare oggi, si tratta dell’intuizione.
Che cos’è una intuizione?
La conoscenza immediata di qualcosa senza l’uso consapevole del ragionamento.
È sempre accompagnata da sentimenti e sensazioni inspiegabili che ci certificano dall’interno che quella cosa è vera anche quando non ne hai prove, o perfino è in lotta con la tua mente logica e ordinatrice.
È come si avessi una percezione diretta, illuminata della realtà.
Anche la parte implicata del corpo cambia, passiamo dalla mente alla pancia.
L’intuizione è una apprensione immediata, diretta, spontanea e si muove con autonomia tralasciando ogni processo argomentativo.
Ci siamo improvvisamente spostati dalla mente logico-razionale alla mente inconscia.
Sì perché l’intuizione ci proviene dall’inconscio e segue le regole della mente inconscia che sono diverse da quelle della mente conscia o logico-razionale.
L’intuizione è:
• Una visione acuta e rapida
• Sapere senza sapere come lo sai.
Possiamo chiamarla anche: “ispirazione”, “rivelazione”, “percezione extrasensoriale”, “esperienza mistica” e così via.
Accanto alla “scienza” che è prodotta dal ragionamento, dalla verifica della causa-effetto, dalla coerenza delle affermazioni, ma abbiamo anche la “intuizione” che è prodotta dal corpo connesso, dai sentire interiore.
Sono due forme di sapere diverse e complementari. Però non ci sarebbe scienza senza intuizione.
Oggi il computer, internet è entrato di prepotenza nella nostra vita, e si è insidiato nella nostra mente, fino a cambiare i suoi processi di pensiero e gli stili di vita, spesso ingannandoci su quello che è la vita reale.
Qual è il limite di un computer, avere un numero di file e poter utilizzare solo quei file per le sue operazioni. Tutti i risultati per quanto brillanti sono il frutto dell’elaborazione di quei file, questo è vero anche per le intelligenze artificiali, studiate e programmate sui processi logico-matematici a imitazione della nostra mente logico-razionale, perché anche la mente logico-razionale funziona così, se non avesse come alleata anche l’intuizione.
Al contrario l’intuizione non è legata ad un numero di file predeterminati e limitati nel numero.
Proprio per questo rompe gli schemi, vede quello che i nostri occhi non vedono, supera i confini del pensiero acquisito aprendo nuovi orizzonti, passa dal ragionamento matematico e logico, alla genialità a volte contradicendo quello che fino ad oggi si è affermato.
È per intuizione che scopriamo le cose, che superiamo e mettiamo in crisi quello che ci sembra incrollabile e scientifico, mentre con la scienza formuliamo teoremi, formule, chiudiamo in schemi ordinati e accettabili una realtà che non può essere contenuta e definita, perché la realtà non è pensiero ma vita in movimento e trasformazione. Albert Einstein ha detto: “Non mi sono mai imbattuto in nessuna delle mie scoperte attraverso il processo del pensiero razionale”.
L’intuizione è collegata con il linguaggio del corpo, prima di tutto con le emozioni.
Non solo è legata col linguaggio della salute. e delle malattie, dei sogni, delle visioni e delle voci interiori, delle sensazioni corporee.
Perché a scuola i nostri bambini non vengono educati alla consapevolezza del corpo? Alla meditazione, all’arte creativa? All’ascolto e alla pratica delle intuizioni? Perché non educare a tutto questo assieme alla matematica, alla formulazione di pensieri coerenti e logici?
Quali sono i vantaggi di una migliore “consapevolezza intuitiva”
1. Una migliore capacità di comunicare.
Quando impariamo a usare il nostro intuito diventiamo positivi, abbiamo una maggiore comprensione delle motivazioni, pensieri e sentimenti degli altri. Questo ci permette di diventare di più tolleranti, umili e amorevole chi non la pensa come noi. Perché l’intuizione è un dono e non un possesso.
2. Una migliora capacità creativa
Le intuizioni intuitive ci motivano ad avvicinarci alla fonte della creatività, perché ci avvicina alla
nostra stessa scintilla ed espressione creativa, che è l’essenza del nostro vero Sé.
3. Una maggiore capacità nel guarire noi stessi e gli altri
Mentre ci sintonizziamo con la parte più intima di noi stessi, essa ci rivela il senso dei nostri traumi, della nostra mancata felicità, e ci rimette nella careggiata per realizzare il nostro reale progetto di vita, nello stesso tempo ci sentiamo motivati ad aiutare l’umanità, perché noi per primi abbiamo lavorato su noi stessi, ben conosciamo la nostra natura in evoluzione, così la stessa forza curativa della intuizione in noi ci può permettere di operare attraverso di noi a favore degli altri.
La potenza dell’essere umano consiste nell’unire il pensiero ed emozione, il pensiero va caricato di emozione e trasformato in intenzione chiara e luminosa: l’umanità inizierebbe a correre verso il vero progresso che non è quello tecnologico, ma il progresso nell’umanità, in quello che ci differenzia da tutti gli esseri della terra e ci troveremo a salvare la terra.
Sette consigli per migliorare il tuo intuito
1. Poniti una domanda e lasciala riecheggiare dentro di te, senza cercare immediatamente una risposta.
Il tuo sistema sarà attirato da quella tua domanda interiore e prima o poi il tuo Sé o Maestro interiore o Anima inizierà a inviarti delle intuizioni.
2. Tieni un diario o un quaderno dove ti annoti le tue intuizioni, le cose successe che non ti aspettavi, le tue sensazioni interiori, i tuoi sogni nel dormi e veglia, le tue voci sussurrate dalla pancia, dal cuore. Un diario o un quaderno dove annoti la evoluzione della tua vita, le tue scelte, i passi fatti, le azioni compiute, gli eventi rivelativi che ti sono accaduti.
Scrivi su di esso cosa è intuitivamente essenziale, importante per te e la tua felicità, il significato degli eventi della tua vita, soprattutto quelli imprevisti, regalati, non causati dalla tua volontà.
3. Ascolta la preoccupazione, la mancanza, il vuoto da riempire che vengono rivelati dai sogni, dalla meditazione, alla quale la tua mente conscia non presta attenzione, queste ci rivelano i cammino verso la nostra liberazione e felicità.
4. Osserva la sincronicità degli eventi, come segni di un blocco o al contrario di essere nel flusso e impara a correlare la realtà esterna con la realtà interiore. Imparerai così a diventare uno col mondo, a essere armonia e fluidità tra te e il mondo che ti circonda, dissolvendone i confini o meglio allargando i confini di te stesso/a.
5. Smetti di controllare le cose, di cercare sicurezza, dalla certezza di raggiungere le cose tramite impegno e sacrificio e programmazione, che tutto dipenda dalla tua forza di volontà, dai tuoi progetti. Prova a sperimentarti dove la mente non ha controllo, mettiti in gioco, osa, buttati dove perdi la cognizione del tempo e domandati cosa ti viene in mente subito dopo.
6. Scegliti delle persone sagge a cui chiedere loro i primi pensieri e le loro impressioni viscerali, attenzione, non i loro ragionamenti. Le loro risposte aiutano la tua interpretazione per una risposta più completa.
7. Chiedi aiuto ai tuoi spiriti guida, poni domande chiare, attorno a te esiste tanta sapienza, ascolta, respira, prova a percepire cosa senti subito dopo.
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